La lettera dei familiari di Ciro Esposito a Tuttosport: “Le scuse non bastano”. La risposta del direttore: “Commesso errore grave, il responsabile sarà punito”

Continua a tener banco la polemica sul sondaggio aperto da Tuttosport che annoverava tra gli “Eventi dell’anno” la tragedia di Ciro Esposito. Dopo le scuse del quotidiano è arrivata la lettera dell’ Associazione Ciro Vive, presieduta da Antonella Leardi, madre del ragazzo, che ha subito ricevuto risposta dal direttore del giornale torinese Vittorio Oreggia.

Ecco la lettera della Associazione Ciro Vive: “Spett.le direttore,
le scriviamo per esprimere tutto il nostro disappunto, la nostra indignazione e il nostro profondo rammarico nel leggere del sondaggio che la vostra testata ha lanciato ieri per i lettori.
In tale sondaggio sull’evento dell’anno si inseriva, a dir poco erroneamente per usare un eufemismo, la morte di Ciro Esposito, un giovane di 29 anni che – come tutti sanno – ha perso la vita in seguito agli scontri avvenuti il 3 maggio scorso fuori allo stadio Olimpico.
Ebbene inserire nell’elenco degli avvenimenti da ricordare, come fosse una data da festeggiare, la tragedia non solo di una famiglia, ma di una città intera (oltre che di un paese, se vogliamo) lo riteniamo assolutamente indegno.
Ci sentiamo offesi e mortificati nel nostro dolore dalla pubblicazione di quel sondaggio indirizzato ai lettori, tanto più che così si rendono vani gli sforzi fatti nel corso di questi sei mesi dalla signora Antonella Leardi, mamma di Ciro Esposito, di diffondere un messaggio di non violenza tra i tifosi e non solo.
Come si può – ci domandiamo e le domandiamo – “confondere” la morte di un ragazzo di 29 anni con uno dei tanti “eventi da ricordare” nel corso dell’anno?
Come si può inserire una tragedia all’interno di una classifica?
È questa l’informazione per un quotidiano di settore, che dovrebbe trasmettere valori di sport sano e legalità ai suoi lettori?
Le scuse arrivate sul web dai suoi redattori non bastano a cancellare il dolore arrecato alla famiglia di Ciro e all’Associazione che porta il suo nome.
Specie perché l’obiettivo ormai – a quanto pare – è stato raggiunto: vendere il maggior numero possibile di copie.
Ci auguriamo che lei, dato il ruolo che ricopre, voglia porre rimedio a questa ennesima mortificazione verso una famiglia che soffre.
Buon lavoro e buon anno.
Antonella Leardi e Giovanni Esposito
Presidente e Vice presidente dell’Associazione Ciro Vive” . 

Ed ecco di seguito la risposta del direttore di Tuttosport: “Buon pomeriggio Antonella e Giovanni,
come avrete potuto leggere sul nostro sito, abbiamo chiesto ufficialmente scusa per quanto è stato fatto. Non mi nascondo dietro a un dito: la situazione è sfuggita di mano a un collega della sede internet di Roma, collega che sarà colpito da un provvedimento di punizione. Io non posso controllare tutto – anche se la responsabilità è mia, ci mancherebbe – ma appena sono stato informato di quanto era successo ho provveduto a far togliere questo sondaggio indegno e a porgere le scuse a Voi e ai lettori. Credetemi: non è questione di copie vendute ma di dignità e buonsenso non solo giornalistico. E noi in questo caso abbiamo commesso un errore grave, che ha aggiunto dolore a dolore e che ha arrecato un danno alla nostra immagine.
Non ho altro da dire perché non c’è altro da dire. Se non riporgerVi personalmente le mie scuse e schierarmi al vostro fianco nella lotta alla violenza. Se avrete bisogno di me e di Tuttosport noi ci saremo.
Buon anno
Vittorio Oreggia”.

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