Alla ricerca del trequartista che non c’è. Da Hamsik a Michu, quanti grattacapi per Benitez

L’integralismo di Benitez contro tutto e tutti. Rafa si sa, non fa mai un passo indietro, neppure quando risultati e critiche sono avversi. “Rischiamo, a volte si perde: colpa mia, va bene. Ma poi se vinciamo, vinciamo tutti. Io voglio vincere e compio le scelte per il successo, miro a solidità ed equilibrio, il resto arriverà di nuovo”. Parlò così ieri il tecnico in conferenza, specificando il perchè dell’idea tattica e del turnover applicato ad Udine. L’avvio però di questa nuova stagione oltre che ad uno stato di forma non proprio ottimale di alcuni giocatori, ha consegnato al pubblico e agli addetti ai lavori alcuni dati difficile da confutare: le ali spingono ma hanno ancora il fiato corto, Higuain balla da solo mentre centrocampo e difesa soffrono di cali di concentrazioni devastanti ai fini del risultato (gli errori di Bilbao e una marcatura a zona completamente saltata ad Udine sono gli esempi più lampanti). Nei vari ruoli c’è ne uno che davvero non convince: il trequartista. Da Hamsik a Michu, passando per De Guzman, Benitez non è ancora riuscito a trovare l’uomo capace di realizzare l’ultimo passaggio e di essere puntuale in area di rigore. Un grattacapo difficile da risolvere.

IL CAPITANO SENZA GOL – Marek Hamsik resta il giocatore al quale ancorarsi per dare una svolta a questa stagione iniziata con due soli sorrisi in sei partite ufficiali disputate dagli azzurri. A Bilbao illuse tutti con un gol tanto bello quanto inutile ai fini della qualificazione in Champions. Poi il calo. A Genova una prestazione non al 100%, col Chievo e con lo Sparta alcuni segnali di ripresa. L’esclusione con l’Udinese ha avuto però una valenza importante. Benitez anche ieri lo ha elogiato davanti a taccuini e microfoni (“per me Marek ha fatto un ottimo inizio di stagione, come lo scorso anno), ma solo un gol stasera, che in serie A manca da dieci mesi, potrebbe allontanare le critiche e risolvere questo enigma.

UNO SPAGNOLO IN DIFFICOLTA’ – Poi c’è Michu, l’alter ego per eccellenza dello slovacco e il jolly offensivo che Benitez voleva. Arrivato a Napoli in prestito, l’ex Swansea sembra solo un lontano parente di un bomber che solo due anni fa in Inghilterra dettava legge e faceva tremare le difese dei club d’oltremanica. Pesante, macchinoso e senza il guizzo del campione. La stagione dello spagnolo finora non ha regalato nessuna gioia, anche l’istinto del bomber sembra essersi smarrito. Serve ritrovare la giusta brillantezza e la voglia di fare la differenza se si vuol diventare una certezza di questo Napoli.

UN OLANDESE DA SCOPRIRE – Infine Jonathan De Guzman, l’olandese capace di regalare all’esordio una delle due vittorie azzurre di questo tribolato avvio di stagione. Arrivato dal Villareal, il volante orange non è ancora al 100%. Benitez lo sta studiando e provando in varie soluzioni: col Genoa e l’Udinese fece il trequartista centrale, col Chievo l’ala destra in un disperato 4-2-4. Rafa oggi come oggi lo vede come rifinitore alle spalle di Higuain, ma non è un utopia pensare che possa giocare in coppia con uno fra Gargano, Inler e David Lopez in mediana. I prossimi impegni saranno fondamentali per trovare lo smalto dei giorni migliori e convincere Rafa, smanioso di riportare in alto il Napoli e di godersi presto, l’imbarazzo della scelta.

Sabato Romeo

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