Il ritiro di Dimaro è un piccolo cantiere calcistico, dove si osservano da vicino i protagonisti della prossima stagione del Napoli, in attesa del ritorno dalle vacanze anche degli altri Nazionali. Giocate, spettacolo, allenamenti, tattica ma più semplicemente anche quei dettagli che, nella quotidianità del campionato non è possibile scrutare. Sorrisi, amicizie, occhi determinati di chi vuole arrivare lontano e portare in alto la propria squadra. E’ proprio questo il caso di Jorginho, tra i protagonisti del salottino con i tifosi ieri sera, insieme a Colombo, Duvan e Mesto.
Quasi ventitré anni per il brasiliano naturalizzato italiano, che alle spalle ha un’esperienza importante con l’Hellas Verona, tanta gavetta e sei mesi al Napoli più che positivi. Non era facile immergersi immediatamente nella realtà sotto l’ombra del Vesuvio ed in particolar modo di una squadra che lottava per obiettivi importanti. Pian piano si è ritagliato uno spazio importante tra i titolarissimi, rivoluzionando le gerarchie della rosa di Benitez. La cosa più bella, è proprio che non ha assolutamente deluso le aspettative: prestazioni convincenti, assist e gol, in particolare quello nella semifinale di Coppa Italia contro la Roma al “San Paolo” che ha fatto impazzire di gioia i tifosi azzurri, confermandosi tra i punti cardine del progetto futuro.
Ma come se non bastasse, in questi primi giorni di ritiro, ha confermato anche una grande stoffa da leader: nel rispondere alle domande dei tifosi palesava serenità, una grande carica e quel giusto mix di ambizione unita ad una grandissima umiltà che diventa quasi letale per qualsiasi avversario. Lo disse anche appena arrivato a Napoli: le cose belle e le soddisfazioni si conquistano con il lavoro ed il sacrificio e ce la metterà tutta per regalare nuove gioie ai tifosi e portare il Napoli sempre più in alto, difendendone i colori.
Sicuro delle scelta che ha compiuto, si è trovato subito benissimo nella nuova città e nel nuovo club, a suo agio con le pressioni di una piazza che comporta si tanti oneri ma tanti altri onori. Potrebbe essere lui il leader del futuro, in un momento dove i giocatori talentuosi e di qualità che hanno al contempo anche un grande carattere, in Italia scarseggiano. Un plauso alla società che ha creduto in lui ma anche e soprattutto al gioiello partenopeo, che con questi presupposti, arriverà davvero lontano.
RIPRODUZIONE RISERVATA