Benvenuti al grande mercato delle pulci (nell’orecchio)!!

Signore e signori, benvenuti alla grande fiera!!!

Benvenuti a tutti voi al nostro grande mercato delle pulci (nell’orecchio) dove potrete acquistare sogni, aspettative e desideri, cedere bidoni  e vendere tanto fumo negli occhi. Il grande mercato delle occasioni perse e di quelle ancora a portata di mano, delle svendite vere e quelle pezzotte.

Benvenuti al mercato dei grandi affari e dei grandissimi affaristi.

Benvenuti tra le bancarelle di chi si offre a buon prezzo, di chi offre buoni prezzi e di chi soffre a sentire certi prezzi.

Benvenuti, signore e signori! Che i venditori comincino a strillare le loro migliori occasioni per i clienti!

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La prima bancarella è piena di quelle che sembrano occasioni a buon mercato, scarti e scartini, usato poco e male e usato garantito. Ma devi scavare un po’ prima di beccare la vera occasione. Una bancarella frequentata dagli indecisi: quelli che guardano, scrutano e valutano per poi credersi furbi e passare alla successiva, dove magari potrebbero esserci occasioni migliori. Salvo poi farsele tutte, non notare nulla di eclatante, tornare alla prima e non trovare più niente. Un po’ come il nostro Bigon, quando cercava un centrocampista e se n’è tornato con Donadel. Ma adesso Riccardino è tornato e si aggira guardingo con il pacco tra le mani cercando di piazzarlo. I tifosi azzurri fanno tutti il tifo per lui.

Alla seconda bancarella, lì in bella vista, tutti gli allenatori. Su uno in particolare c’è un biglietto con su scritto “prenotato”, ma evidentemente a sua insaputa. Una roba che si porta assai in Italia. Colui che fino all’ultima partita parlava di indecisione e di cose da valutare, compreso l’anno sabbatico, era in realtà già stato opzionato da un Inter in caduta libera. E allora dopo cinque giorni sabbatici immeritatissimi, Mazzarri, l’allenatore indeciso, è stato definitivamente venduto a sorpresa, soltanto sua. E dei tifosi nerazzurri, che restano affezionati al loro vecchio oggetto misterioso. Un po’ come quando capisci che hai bisogno di scarpe nuove, ma resti ancorato alle tue malandate scarpe da ginnastica, che ti fanno anche un po’ male, ma con un cerotto tutto si risolve. E parlando di Inter, capirete che menzionare cerotti e vecchi scarponi è quasi d’obbligo.  Su questo pezzo da secondo piazzamento c’è un’offerta speciale, un “paghi 1 e prendi 100”. Con lui Frustalupi, Pondrelli, la fascia sinistra ballerina, la fascia destra che crossa da paura (per i tifosi), il mastino di centrocampo dal capello ossigenato, persino lo scugnizzo argentino defilatosi a Parigi per fuggire dagli agguati feroci dei tifosi partenopei. Nell’aria, però, c’è aria di fregatura e chissà che alla fine tutto ciò che riesca a portarsi dietro non sia  la sua presunzione e tappi per le orecchie per il prossimo Napoli-Inter. Insomma, pare che il primo grande affare sia già andato via. Ma un po’ come nel Mercante in Fiera, quando uno riesce a comprare una carta, magari, e non a caso, il Lattante, e cerca di difenderla fino alla fine, tutti gli altri sono lì a secciargliela. Ai posteri…

Alla stessa bancarella c’è in corso una trattativa internazionale. Uno parla romano, pure un po’ volgare, e, a detta sua, ha appena lasciato che la moglie andasse a letto con un altro, nonostante avesse offerto più soldi, e l’altro parla spagnolo, ma anche inglese e anche un po’ italiano.  Uno riciclato proprio dall’Inter dove ha vinto qualcosina, poi dal Chelsea dove ha vinto ancora qualcosina. Uno che anche a Liverpool ha vinto qualcosina. E a dirla tutta, ha sempre vinto qualcosina.  Uno che si è messo sulla piazza, ma solo per una squadra  che fa la Champions e  giovane. Insomma, quello che parla romano si sente chiamato in causa, ma fa lo gnorri. Lo spagnolo si vede già a piazza Sannazzaro a mangiare la zuppa di cozze. Alla fine quello tradito dalla moglie si affiderà al fascino straniero? La trattativa è in stato avanzato, pare che abbia chiesto di trattenere EL Kaddouri, di prendere Mascehrano, Dzeko, Kuyt, Agger e altri pezzi da 90 (minuti più recupero, speriamo). Ma noi ci siamo stufati di assistere a tarantelle indegne e passiamo alla bancarella successiva.

E lo vediamo lì. In bella mostra. Il pezzo migliore. Quello per cui c’è solo un’asta al rialzo. Quello che per ora indossa ancora la maglia azzurra e per il quale quello tradito dalla moglie che sta contrattando allo stand “allenatori” pagherebbe anche di più pur di trattenerlo. Lui è lì, con la sua agente di San Marco Evangelista accanto che valuta  le offerte più attraenti e le città con più negozi alla moda. Manchester, Madrid, Parigi. Ma anche Londra, Monaco e Afragola. Cifre da capogiro.  La bancarella  è frequentata da sceicchi e da contabili esperti in clausole rescissorie. Lui ha gli occhi fissi sul Bernabeu. L’unico stadio che potrebbe sostituire il San Paolo. Almeno questo dicono le pulci nell’orecchio. E qui mi fermo a guardarlo ancora un po’. Non si sa mai che, magari, con lo sguardo io riesca a farlo venire definitivamente  da noi. Un po’ come quel geniaccio di Troisi, resto lì e con la forza del pensiero gli dico: “Vieni qua, tanto a te che ti costa?”. Poi mi accorgo che sulla parola “costa”, gli sceicchi si girano di scatto, mi guardano e io capisco che questi maledetti coi contanti sonanti leggono anche nel pensiero.

Arrossisco, mi volto e passo oltre. E mi rendo conto che il mercato delle pulci ha ancora taaaanto spettacolo da offrire.

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