Quando Pandev domenica pomeriggio ha siglato la rete del definitivo sorpasso ai danni dell’Atalanta, tutti noi abbiamo pensato: “Finalmente!”. Probabilmente anche Goran avrà gridato al miracolo, dalla esultanza si capisce come il calciatore stesse soffrendo per l’astinenza da goal. Le mani sul viso incredulo e l’esclamazione: “Non ci credo!”, rendono l’idea di quanto il macedone aspettasse il suo momento. La prestazione è stata finalmente convincente. Non solo il goal, tra l’altro importantissimo per la corsa alla Champions, Pandemonio è tornato nel vivo del gioco degli azzurri. Ha favorito gli inserimenti dei compagni aprendo le difese avversarie, ha cercato più volte la porta per scacciare la sfortuna che pareva non volesse andare via.
L’apporto del macedone è fondamentale per affrontare la lotta al secondo posto contro il Milan. Il Napoli non può fare a meno delle sue caratteristiche; ha un palleggio e una visione di gioco fuori dal comune che gli permettono di lanciare in porta i compagni con una semplicità disarmante, o guadagnarsi falli importantissimi per far salire la squadra. Mazzarri conosce benissimo l’importanza del ruolo di Pandev, il suo sapere giocare tra le linee è un fattore devastante. Proprio per questo lo ha sempre difeso, nonostante le continue prestazioni deludenti. E ancora una volta la sua ricetta ha funzionato: per riportare un giocatore a buoni livelli e migliorarne il rendimento la sola ricetta è la fiducia. Farlo giocare sempre, anche a rischio di andare contro tutto e tutti, il tecnico del Napoli ha fatto così con Pandev, nonostante le continue critiche che piombavano da tutte le parti. L’anno scorso il macedone veniva visto da tutti come un calciatore ormai in fase calante, Mazzarri ha saputo stimolarlo e rigenerarlo, anche per questo i due sono profondamente legati. La rinascita di Goran può essere la medicina giusta per curare un Napoli ancora convalescente, ed arrivare nell’Europa che conta dalla porta principale.