Ex azzurro Rullo: “Napoli piazza particolare, meglio dosare i giovani col contagoccie”

Poca fortuna nella sua esperienza azzurra, alternandosi tra panchina e tribuna, vivendo spesso all’ombra dei protagonisti. Erminio Rullo, ex enfant prodige della fascia, uno a cui venne affidato l’arduo compito di esterno sinistro partenopea, ruolo per anni disconosciuto, orfano e senza identità, gestito spesso da elementi non idonei. L’ex azzurro è intervenuto ai microfoni di Radio Crc durante il programma “Si gonfia la rete” rilasciando alcune dichiarazioni in vista della gara di domenica tra il Napoli e l’Inter.

Ecco le sue impressioni:  “Inter-Napoli sarà una bellissima partita, perché tutte e due le formazioni vorranno vincere: aspettiamo di vederla. Cavani sta dimostrando di essere un campione non solo in partita, ma anche negli allenamenti: ho avuto la possibilità di osservarlo, devo dire che questo ragazzo è incredibile e porterà il Napoli a raggiungere risultati importantissimi. È presto per dire chi sarà l’anti-Juve, ma, se il Napoli vincesse contro l’Inter, darebbe un bel segnale a questo campionato e ai bianconeri. La politica del Napoli di prendere calciatori importanti insieme ai giovani mi piace; il Napoli è una miniera di giovani talenti, con il grande lavoro di Santoro sta formando un’ottima primavera. La piazza azzurra è particolare, per cui è bene che i giovani vengano inseriti con il contagocce“.

Argomento quanto mai d’attualità quello dell’impiego dei giovani, visto il recente debutto di Roberto Insigne, fratello di Lorenzo, anche lui patrimonio da salvaguardare e da proteggere dai pericoli che possono scaturire quando la piazza ha conosciuto le doti e apprezzato le prospettive. Roberto, come Lorenzo, ha bisogno di qualche altro anno di rodaggio, magari lontano da Napoli, in una piazza in grado di proporlo con continuità, mettendolo in condizioni di gestire da se le proprie ambizioni e le proprie capacità. In controtendenza a chi crede che il Napoli possa essere l‘Arsenal o l’Ajax, società capaci di rischiare giovani talenti ancora adolescenti, ma grazie soprattutto alla poca indulgenza di una tifoseria ed una critica paziente e comprensiva, i gioielli partenopei andranno ad accodarsi ad una mentalità che De Laurentiis e Mazzarri sembrano aver forgiato a pennello, e cioè quella di volare basso, nascondere le reali velleità, mostrarsi poco e non mettere in mostra più del dovuto. Del resto basta poco per attizzare un fuoco che non è ancora in grado di mantenere viva la fiamma per un tempo sufficiente, correndo soltanto il rischio di bruciarsi troppo in fretta.

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