Giuseppe Rossi: “Nel mio futuro c’è solo l’Europeo. Napoli? Col Chelsea ha ottime possibilità di successo”

Cento giorni dall’infortunio ai legamenti, 4 mesi all’Europeo. Giuseppe guarda avanti, e allora cominciamo dalla fine. Un messaggio a Cesare Prandelli. «Mister sarò pronto. Quando vuoi, ci sono». Riavvolgiamo il nastro. Torniamo a questo inizio di febbraio, con compleanno e tanto lavoro. Abbiamo visto Rossi correre, saltare, dribblare pali palla al piede. Sullo sfondo, i compagni che facevano la partitella. Vicini fisicamente, non più lontanissimi a livello di salute.

Il punto sulla situazione. «Sono passati tre mesi e una settimana dall’operazione, le cose vanno come devono, dottori contenti, ginocchio forte, movimenti liberi e quasi naturali, da dieci giorni corro e tocco la palla. Non guardo troppo in là, lavoro e basta».

Prossimi obiettivi? «Lavoro aerobico, alzare ritmo e battiti cardiaci, poi esercizi più intensi con la palla, primi tiri, movimenti veloci e abbinare il tutto. A quel punto tornerò in squadra».

Si vede all’Europeo? «Se tutto va bene, sì. Senza intoppi spero di arrivare a giocare le ultime 5-6 partite di campionato, cosa che servirà a me per prendere il ritmo necessario, e spero serva alla squadra che sta vivendo una situazione difficile. Poi dovrò convincere Prandelli che sto bene e posso dare una mano».

Vi siete sentiti? «Sì, abbiamo fatto una chiacchierata dopo Natale».

E qui cosa è successo? Dalla Champions alla zona retrocessione… «Questione di atteggiamento. Abbiamo perso rabbia, grinta, ci siamo sentiti un po’ appagati e l’abbiamo pagato caro. Ora stiamo recuperando gioco e spirito, se continuiamo così ci salviamo».

È il suo primo infortunio serio. Cosa si pensa quando si sta fermi per tanto tempo?«E’ brutta brutta. Sto male. Torno a casa, faccio la mia solita vita ma di notte penso che il giorno dopo devo andare in palestra, fare i trattamenti e gli esercizi e non che c’è la partitella, il torello, i giochi coi compagni, il campionato. A livello mentale è dura. Accettare che per 6 mesi non fai parte della squadra, non giochi, non ti diverti e non aiuti, specialmente ora che le cose andavano male, è brutto. Diciamo che l’aspetto psicologico è quello più complicato dell’infortunio. È una cosa che ti può distruggere, perché fisicamente sai che si recupera. Il ginocchio risponde bene, il tocco non lo perdi. Fortunatamente ho grandi compagni che fanno di tutto per farmi sentire parte del gruppo. E i mesi passano».

E il compleanno? 25 anni, cifra simbolica. «Non mi piacciono i compleanni, non mi portano dei gran bei pensieri. Sei sempre più vecchio… Era molto più bello quando ero più piccolo, la famiglia mi preparava la festa, arrivavano tanti regali. Ora che sono lontano da famigliari e amici è un giorno normale».

Il futuro? «E’ l’Europeo. Che vorrei vincere e che penso si possa vincere perché abbiamo una squadra veramente forte con un allenatore pieno di grinta».

Si parte con Italia-Spagna. «Il massimo, stupendo. Oggi Borja Valero mi ha detto: “Se recuperi in tempo, giochi e ci fai due gol non ti parlo più”. Sarà la partita più bella. Noi fortissimi, loro i favoriti. Non vedo l’ora».

E dopo l’Europeo? «Vedremo. Non ci penso, come non penso al passato, almercato. Sono al Villarreal, sto bene, ora voglio solo recuperare e fare un buon Europeo. Poi si vedrà ».

Avete affrontato il Napoli due volte in un anno. Come lo vede contro il Chelsea?«Bene, perché nelle partite europee
si esaltano e fanno divertire la gente. Il Chelsea ha esperienza ma è in difficoltà, il Napoli ce la può fare».

E in Serie A? «Se batte il Parma nel recupero la Juve scava un bel fossato davanti al Milan. Mi ha sorpreso, masi merita il primato: gioca, lotta, corre, per il Milan sarà dura».

Chiudiamo con la Nazionale: Cassano e Balotelli… «Antonio spero che ce la faccia a rientrare in Nazionale, abbiamo un gran bisogno di lui. Mario a livello generale sta vivendo un buon momento: segna, sta bene, è importante in una grande squadra. All’Europeo ci potrà dare una grande mano».

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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