Quando la scena del crimine è un rettangolo verde: un video testimonia come si compra una partita

Il calcio, quel favoloso pianeta che affascina grandi e piccini, fa anche molti giri sporchi.

Calciopoli e migliaia di altri casi ci hanno insegnato che non ci sono società più pulite di altre ma che il malaffare è all’ordine del giorno e la vittoria, troppo spesso, non si conquista solo sul campo.

Esistono delle “abitudini”, dei “meccanismi” senza dei quali la palla non gira, la domenica non si scende in campo, gli stipendi non si pagano.

Negli ultimi giorni anche l’operato del Napoli è stato investito da una marea ricca di diffidenza a causa di alcune presunte intercettazioni dei fratelli Cannavaro e del procuratore Enrico Fedele: nessun reato di tipo giudiziario, spetterà alla giustizia sportiva capire invece se davvero qualcosa non abbia avuto carattere cristallino.

Dall’alto al basso il passo è breve, anzi, il diametro del burrone si amplia e trovare casi sospetti diventa molto più semplice, forse a causa della “povertà” che investe le serie minori e la facilità con cui si può operare quando i riflettori puntati sono molto meno luccicanti.

L’ultimo caso riguarda Junior de Camargo, calciatore del San Paolo (squadra pugliese militante nel campionato di Eccellenza), che si è improvvisato Iena per documentare con un video quanto sia sporco il suo ambiente: si è presentato con una videocamera nascosta ad un incontro con il dirigente del Fasano che gli ha proposto di perdere la partita di campionato in cambio di tremila euro.

Il calciatore brasiliano, che aveva già in mente di tornare in patria, ha voluto dare così un calcio all’Italia calcistica che ha conosciuto: forse è stata la sua azione più bella.

Ecco il video

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