Scott McTominay ha chiuso la sfida tra Napoli e Atalanta con una prestazione che ha lasciato il segno. Lo scozzese ha cambiato ruolo più volte durante il match, trasformandosi nel giocatore che Antonio Conte ha utilizzato per equilibrare una squadra che si muove in blocco. Pur senza gol, ha inciso in ogni zona del campo. La partita ha confermato la sua crescita e un dato finale fotografa con precisione l’impatto del centrocampista in questa fase della stagione.
Il nuovo ruolo e la scelta di Conte
McTominay ha mostrato ancora una volta la capacità di adattarsi. Dal primo minuto ha interpretato il centrocampo con disciplina e decisione. Conte ha ridisegnato l’assetto del Napoli e lui si è abbassato accanto a Lobotka senza perdere presenza offensiva.
È diventato il primo riferimento davanti alla difesa e, allo stesso tempo, il punto di appoggio che accompagna le azioni negli ultimi metri. In mezzo al campo ha recuperato palloni, protetto la squadra e guidato il pressing. La continuità con cui si muove tra i reparti resta una delle qualità più evidenti del suo gioco.

Dati, letture e una firma preziosa
L’unico rimpianto della serata riguarda il gol mancato. Lo scozzese però ha lasciato un segno diverso. Il dato più chiaro arriva dalle sue posizioni medie: a fine gara, il baricentro delle sue giocate si è spostato dal limite dell’area offensiva al cerchio di centrocampo. Una fotografia della sua importanza tattica. Pressa, difende, costruisce. E decide anche nelle rifiniture. È una sua giocata illuminante a lanciare Neres in area di rigore per il raddoppio.
Anche senza marcature, McTominay si conferma un faro tecnico ed emotivo. Una figura che i compagni seguono perché conoscono il suo spirito competitivo. In un momento in cui il Napoli cerca certezze, prestazioni come questa diventano un valore da custodire. È un esempio di responsabilità, equilibrio e rispetto per il lavoro quotidiano.





