La storia di un club non è fatta solo di trionfi e trofei. Ci sono giornate in cui nulla funziona, partite che restano impresse per le dimensioni delle sconfitte. Come quella di questa sera contro il PSV Eindhoven in Champions League. Il risultato pesa sull’umore e sulla storia del club partenopeo.
PSV-Napoli, 6-2 pesantissimo per gli azzurri di Conte
Il Napoli di Antonio Conte perde in maniera pesantissima in Champions League contro il PSV Eindhoven e la sensazione è che qualcosa vada necessariamente cambiato. I dati però non mentono: momenti complicati come questo sono già stati vissuti in passato e ora bisogna necessariamente rialzarsi. E reagire.

Il 6-2 pesa ma il Napoli si è rialzato da situazioni peggiori: dall’11-0 del 1928 fino agli anni Cinquanta
Il risultato più pesante registrato nella storia del club risale al 4 marzo 1928, quando la squadra venne travolta con un clamoroso 11-0. Pochi mesi prima, nel dicembre 1927, era arrivato un altro ko da ricordare: 11-1. Negli anni successivi, tra 1929 e 1959, non mancarono altri risultati pesanti.
Tra questi, il 7-0 del 1958 contro la Juventus e l’8-0 del 1959 contro la Roma, due gare che segnarono un’epoca e misero in luce le differenze di forza tra le squadre dell’epoca.
Dopoguerra e anni Sessanta: sconfitte dal sapore amaro
Il dopoguerra portò nuove difficoltà, con sconfitte come il 7-1 del 1946 e diversi 6-0 rimasti nella memoria. Nel 1951 arrivò un pesante 6-0 contro la Sampdoria, seguito da altri rovesci contro Juventus, Milan e Bologna.
Negli anni Sessanta la musica non cambiò molto: il 5-0 del 1963 in Coppa Italia e quello del 1967 in Coppa delle Fiere chiusero una fase storica segnata da alti e bassi, ma anche da una crescita sportiva che sarebbe servita per le stagioni successive.





