Pareggio amaro per Frank Zambo Anguissa e per il Camerun, che non riesce a strappare il pass diretto per il Mondiale 2026. Lo 0-0 contro l’Angola lascia i Leoni Indomabili al secondo posto del girone, costringendoli ai playoff. Una situazione che rischia di pesare anche sul Napoli, visto che le sfide decisive per le qualificazioni si disputeranno tra il 10 e il 18 novembre, durante un periodo caotico della stagione della squadra di Antonio Conte.
Mondiali 2026, Camerun bloccato dall’Angola e condannato ai playoff
Oggi sono terminate le qualificazioni africane per i Mondiali 2026. Il Camerun si è fermato sullo 0-0 contro l’Angola, risultato che lo ha relegato al secondo posto del gruppo. Anche una vittoria non sarebbe bastata, perché contemporaneamente il Capo Verde ha battuto Swaziland, conquistando così il primo posto e l’accesso diretto al Mondiale per la prima volta nella storia.

La selezione guidata da Marc Brys, con Anguissa in campo per tutti i 90 minuti, dovrà ora affrontare i playoff per giocarsi la qualificazione. Il Camerun rientra infatti tra le quattro migliori seconde dei gironi africani, che si sfideranno in due semifinali e poi in una finale a gara secca per determinare l’ultimo posto disponibile.
Mondiali 2026, perché i playoff del Camerun sono un problema per Anguissa e il Napoli
Le date dei playoff, fissate tra il 10 e il 18 novembre 2025, rappresentano un potenziale problema per il Napoli. In quel periodo la squadra di Antonio Conte sarà impegnata in una serie di partite cruciali tra campionato e coppe. Gli azzurri, nella settimana antecedente alla sosta di novembre, se la vedranno in casa contro Como ed Eintracht Francoforte e infine in trasferta con il Bologna.
Il camerunese, pedina chiave nello scacchiere azzurro, ha dimostrato anche in nazionale la sua importanza come leader e recuperatore di palloni. Ma per il Napoli il calendario di novembre si preannuncia complicato, e l’impegno del suo centrocampista nei playoff africani – a cui andrà poi sommata la Coppa d’Africa in programma dal 21 dicembre 2025 al 18 gennaio 2026 – aggiunge un ulteriore ostacolo alla gestione delle energie.





