Il capitano azzurro si è raccontato a 360 gradi in una lunga e significativa intervista.
Anche se non potrà essere al fianco dei suoi compagni in campo, Giovanni Di Lorenzo di certo non farà mancare il suo apporto. L’espulsione contro il Manchester City costringerà il capitano del Napoli a saltare la sfida di domani sera con lo Sporting Lisbona. Un’assenza importante per Antonio Conte, costretto a fronteggiare una vera e propria emergenza nel reparto difensivo.
Napoli, Di Lorenzo: “Raggiunti traguardi inimmaginabili”
Nella giornata odierna, intanto, ‘Vivo Azzurro TV’ ‒ la televisione della Nazionale italiana ‒ ha pubblicato l’intervista rilasciata da Di Lorenzo a Coverciano in occasione dell’ultimo raduno dell’Italia. Tanti i temi toccati dal classe 1993, a partire dalle sue prime esperienze con il pallone tra i piedi:
“Segnare è la gioia più bella e per questo da bambino giocavo da attaccante. Mi avevano soprannominato Batigol, poi, piano piano, sono scalato dietro fino a diventare difensore“.

Di Lorenzo si è poi soffermato sulle straordinarie vittorie conquistate con le due maglie azzurre del Napoli e dell’Italia:
“I traguardi che ho raggiunto con il Napoli e con la Nazionale sono qualcosa di inimmaginabile. Quando ci arrivi dopo un percorso come il mio, è ancora più bello. Il segreto è non aver mai mollato“.
Napoli, Di Lorenzo: “La gavetta è stata fondamentale”
Questi grandi traguardi sono stati il coronamento di un percorso fatto di tanta gavetta, come rivelato dal difensore partenopeo:
“Ho giocato prevalentemente al Sud. Sicuramente gli anni nelle categorie inferiori a Reggio Calabria e Matera mi hanno aiutato moltissimo. La gavetta è stata veramente fondamentale, credo di essere cresciuto più in fretta rispetto ad altri ragazzi. Sono andato via di casa molto giovane, scendendo dalla Toscana fino a Reggio Calabria”.

Un capitolo significativo della carriera di Di Lorenzo è indubbiamente rappresentato dalla Nazionale. Il trionfo al Campionato europeo del 2021, in particolare, resta indelebile nella sua memoria:
“La prima chiamata è stata una sorpresa, non me l’aspettavo. Sono diversi anni che faccio parte di questo gruppo e indossare la maglia della Nazionale è per me motivo di grande orgoglio. L’Europeo è stato bellissimo, siamo stati più di un mese insieme e c’era un’atmosfera incredibile. Il saper fare gruppo ha fatto la differenza”.
Non poteva mancare, in chiusura, un pensiero sulle qualificazioni al Mondiale 2026, in programma la prossima estate tra Stati Uniti, Canada e Messico:
“Veniamo da un periodo non bellissimo, dobbiamo dare tutti qualcosa di più perché quanto fatto finora non è bastato. Ci sentiamo addosso questa grande responsabilità e vogliamo raggiungere la qualificazione a ogni costo“.





