C’eravamo tanto amati: quando Napoli–Roma era il derby del sole

C’eravamo tanto amati. Tra Napoli e Roma, come pochi ben sanno e molti lo ignorano, c’era un gemellaggio molto forte. Negli anni ’50, il match fra Roma e Napoli venne ribattezzato “derby del sole” per vari motivi, che andavano dallo splendido clima meteo che caratterizzava e caratterizza tutt’ora le due città, fino ad arrivare al nome dell’autostrada che proprio in quegli anni di “boom” economico, era stata costruita per collegare le due metropoli. Memorabili le carovane di auto e pullman che nel periodo di Maradona seguivano gli azzurri in trasferta all’Olimpico ( circa in 20.000 nell`anno del primo scudetto) e, arrivati a Roma, si univano con i tifosi giallorossi per celebrare un gemellaggio che accomunava le due tifoserie più calorose d’Italia. Supporters che si mischiavano sugli spalti del San Paolo e dell’Olimpico senza alcun problema . Poi, d’improvviso, l’amicizia tra i due schieramenti si interruppe e negli anni insorsero disordini e atti di violenza reciproci.
Ma quale fu il motivo della fine del gemellaggio?
25 ottobre 1987. Si gioca Roma-Napoli e i giallorossi conducono per 1-0 con rete del Bomber Pruzzo. Il Napoli è in 9 per una doppia espulsione di Renica e Careca. A pochi minuti dalla fine Maradona batte un calcio d’angolo, in area svetta Francini che insacca per un insperato pareggio.

A fine partita Bagni “festeggia” sotto la curva sud rivolgendo ai tifosi giallorossi il celebre gesto dell’ombrello: quel giorno cessò lo storico gemellaggio del Derby del Sole. Da lì fu un crescendo di botte da orbi, accoltellamenti vari e arresti. Come in occasione dell’odissea degli impavidi sostenitori romanisti scesi al San Paolo nel 2001 (anno dello scudetto della Roma): ingabbiati, vittime di lanci di pietre d’ogni dimensione, di pioggia d’urina, sputi e biglie di ferro. Anche un banale turno di Coppa Italia, 8 dicembre 2005, regalò più che un post-gara, un bollettino da battaglia: guerriglia urbana, 15 poliziotti feriti, 27 ultrà napoletani fermati, l’assalto al Commissariato di Polizia di San Paolo, dove erano in stato di fermo alcuni ultrà partenopei. Questa la testimonianza a distanza di anni di Salvatore Bagni: “Per colpa mia non c’è più il gemellaggio – ammette l’ex centrocampista del Napoli – Nel 1987, al termine del derby finito 1-1 con noi che pareggiammo con Francini e in nove uomini, feci il gesto dell’ombrello sotto la curva Sud. Da allora si è spezzata l’amicizia tra le due tifoserie. Mi pentii e chiesi scusa, ma non bastò”.
Si vocifera che anche l’approdo di Bruno Giordano al Napoli, attaccante dalla fede laziale, iniziò a far scricchiolare l’amicizia tra le due tifoserie, prima del gesto di Bagni. 
Da allora le due squadre sono diventate eterne rivali, come si testimonia anche i brutti incidenti del 31 Agosto 2008, nella prima giornata di campionato dove si giocò a Roma: migliaia di napoletani che invasero la Capitale, Trenitalia che denunciò milioni di euro di danni (la sentenza è arrivata ora, dopo tre anni, che “salva” i tifosi partenopei) ed incidenti a catena. La partita finì 1-1 con reti di Aquilani ed Hamsik.
Speriamo che un giorno tutto questo odio possa finire, anche se il gemellaggio non potrà più esistere ma almeno che non ci siano incidenti, perché è sempre una partita di calcio e Napoli-Roma è sempre stato un bellissimo spettacolo da vedere. E Tale deve rimanere: uno spettacolo per lo sport.

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