Il Roma/ Napoli da vertice nonostante la scaramanzia di Sarri, tanta continuità ed anche le piccole annichilite

Impossibile fermarlo questo Napoli. Non c’è verso di allentare la corsa verso la vetta di una squadra vera che anche contro chi alza il muro non fa sconti. Dopo il Chievo a pagare dazio è stato il Palermo. Iachini sperava di poter fare bella figura così come lo scorso anno al San Paolo ma si è imbattuto in un gruppo diverso che gioca al calcio e produce calcio champagne e tante palle gol. Peccato che non le concretizzi sempre. Anche per colpa dei pali. Stavolta sono stati ben tre i legni, due di Higuaìn e uno di Mertens. Entrambi, però, hanno firmato il successo. Il Pipita, stanco di come stavano andando le cose, ha fatto partire un bolide da fuori area verso la fine del primo tempo che non ha dato scampo a Sorrentino. Un’altra prodezza del Pipita che si sente sempre più leader di un Napoli da scudetto. L’argentino è stato straordinario e ha deliziato il palato dei suoi tifosi con delle giocate da fuoriclasse. I difensori rosanero non sapevano come prenderlo e, come detto, soli i pali gli hanno negato la gioia di un’altra doppietta. Che sarebbe stato il top per un attaccante che è un divoratore di gol. C’è tempo, però, per rimpinguare la classifica cannonieri che lo vede in testa da solo (con otto reti) in attesa di Samp-Empoli dove c’è Eder che è sotto di un gradino. Nella ripresa, poi, Mertens, appena entrato al posto di Insigne, ha chiuso i conti con un tiro a giro dei suoi che ha fatto esplodere di nuovo il San Paolo. «Vi vogliamo così», hanno cantato dalla Curva A al termine dell’incontro.

Ben cinque le vittorie consecutive del Napoli. Un filotto che l’ha confermato dietro la Roma di due lunghezze e in condominio con Fiorentina e Inter. La Lazio ha dovuto alzare le mani contro l’Atalanta e la Juventus, che sperava di poter recuperare qualche altro punto in questa decima giornata, si è fatta superare dal Sassuolo. Sarri, però, guarda in casa propria cercando di limare qualche altro difetto dei suoi ragazzi. Che devono imparare a non sfidare la sorte e a capitalizzare di più in modo tale di non dare respiro agli avversari. In questo caso ai palermitani che fino al raddoppio speravano di poter trovare il colpo a sorpresa e beffare i partenopei. Non ci sono riusciti e si è tutti più contenti. La continuità c’è stata così come la concentrazione, forse si è venuti un po’ meno dal punto di vista fisico ma ci sta. Ci sono calciatori che non si fermano mai e di conseguenza ad un certo punto sono costretti a rifiatare in campo. Ma se si gioca così bene non ce ne è per nessuno.

È un campionato questo che, al di là delle bestemmie, si potrebbe tranquillamente vincere. Ma non glielo facciamo sentire a Sarri che va a finire che si gratta di nuovo. Se lo fa significa che a quanto pare ci crdere anche lui e quindi scaramanticamente vuole evitare qualsiasi tipo di malocchio. Si continua a volare per la gioia di tutti. Di una piazza che non aveva mai vissuto così tanti bei momenti nelle ultime stagioni. Non si tratta di criticare Benitez o meno, Rafa ha lasciato il segno internazionale. Ma ad oggi Sarri è molto avanti rispetto a lui sotto tutti i punti di vista. Sarà una questione di modulo, di stimoli, di voglia di vincere, di passione, di carattere, di cazzimma. Sta di fatto che Higuaìn e compagni superano esami in continuazione. Se le piccole erano il problema principale del vecchio Napoli, a quanto pare con il toscano non è così. Va bene, è presto per dirlo ma se non si conoscono soste un motivo ci sarà. Adesso bisogna concentrarsi sulla trasferta di domenica prossima a Marassi. Sarri avrà qualche giorno per far riposare i suoi e preparare il match con il Grifo che ieri ha pareggiato a tempo scaduto in casa del Toro. Sarà un’altra battaglia. Che si può vincere tranquillamente se questo è il Napoli.

Fonte: Salvatore Caiazza per Il Roma

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