Il futuro dell’arbitraggio in Serie A potrebbe entrare in una fase di cambiamento. Secondo quanto filtra dall’AIA, è al vaglio l’introduzione del Football Video Support, un sistema che trasformerebbe il protocollo attuale e che coinvolgerebbe club come Napoli, Juventus e Inter. La tecnologia è in fase di test in Serie C e, se approvata, porterebbe all’uso del cosiddetto “VAR a chiamata”, con un ruolo più attivo degli allenatori e una revisione profonda delle dinamiche di gioco.
Che cos’è il VAR a chiamata
Il sistema FVS rappresenterebbe una svolta rispetto all’attuale gestione del VAR. L’AIA valuta infatti la possibilità di eliminare la figura dei VMO, oggi operativi nella sala di Lissone, introducendo una postazione direttamente a bordo campo. Questo quanto riferito dal Messaggero:
“Una postazione a bordo campo gestita da un quinto ufficiale. Il ruolo del quinto uomo non è giudicante: si limita a far scorrere le immagini per mostrarle al direttore di gara, senza suggerire decisioni”
Il cambiamento più rilevante riguarda però la modalità con cui verrebbero richieste le revisioni. Con il nuovo protocollo, non sarebbe più l’arbitro a gestire automaticamente il flusso dei check, ma l’iniziativa passerebbe anche agli allenatori.
Come funzionerebbero le chiamate degli allenatori
Ogni tecnico avrebbe a disposizione due “challenge” per partita. Lo strumento sarebbe valido per gli episodi già previsti nel protocollo: gol, rigori, espulsioni dirette e scambi di identità. Il quotidiano prosegue:
“La revisione può essere chiesta per le quattro fattispecie attuali. La regola della card: se la chiamata dell’allenatore si rivela corretta, il tecnico mantiene la card per il challenge; in caso contrario, la perde”
Un modello che responsabilizzerebbe direttamente le panchine e che punta a rendere più trasparente l’intero processo decisionale.
Una possibile svolta per tutto il calcio italiano
L’introduzione del VAR a chiamata avrebbe ricadute immediate sul campionato, con effetti anche su società di vertice come Napoli, Milan o Roma. La fase di sperimentazione in Serie C servirà a capire la reale applicabilità del nuovo metodo, mentre l’AIA continua a confrontarsi con club e tecnici in vista della prossima stagione.
Le discussioni sono aperte e l’idea di un calcio più controllabile dagli allenatori divide già tifosi e addetti ai lavori. Un cambiamento così profondo richiede tempo, ma potrebbe segnare una nuova era per la Serie A.





