Paolo Condò analizza sulle colonne del Corriere della Sera la prestazione di Kevin De Bruyne in occasione della sfida di domenica sera del Napoli contro il Cagliari.
Il Napoli soffre ma riesce a portare a casa una vittoria in extremis contro il Cagliari che dà all’ambiente un’ulteriore iniezione di fiduca e autostima. Ora, si aprono le porte della prima sosta di stagione riservata agli impegni delle varie Nazionali, ma in casa azzurra sono comunque ore caldissime, anche per quanto riguarda il calciomercato. Nelle prossime ore sono in programma gli annunci ufficiali di Eljif Elmas (che ha salutato anche i tifosi del Torino) e di Rasmus Hojlund (da pochissime ore arrivato anche in città). Due colpi che arricchiscono una campagna acquisti davvero sontuosa per il club azzurro, che in questa stagione ha accolto giocatori davvero importanti.
Tra di essi, spicca sicuramente Kevin De Bruyne: il gol all’esordio in Serie A nella prima partita di campionato contro il Sassuolo lo hanno subito reso protagonista in questa sua avventura con i campioni d’Italia in carica. Qualche critica, invece, è arrivata in seguito alla sfida contro il Cagliari. Ad aver analizzato la sua prestazione è stato anche il giornalista Paolo Condò, firma del Corriere della Sera, accendendo i riflettori sulle condizioni fisiche del fuoriclasse belga.
Condò su De Bruyne, l’analisi fa discutere: avete sentito?
Kevin De Bruyne è finito sotto la lente d’ingrandimento della critica dopo il fischio finale della sfida tra il suo Napoli e il Cagliari.

Di seguito, quanto scritto dal giornalista Paolo Condò, la cui analisi sta facendo dibattere i vari tifosi sui social:
“Se è vero che dopo una certa età non tutti i risvegli sono uguali, pure i passaggi a vuoto dei calciatori ultratrentenni arrivano senza preavviso. Attesissimo al debutto al Maradona, Kevin De Bruyne ha camminato per il campo provando a rendersi utile con qualche tocco sapiente, ma davvero poca roba.
Il problema è che il suo calo fisico ha contagiato il resto del Napoli, sigillato da un Cagliari ovviamente difensivo, ma assai ben sparpagliato per il campo. Conte ha vinto con i cambi, peraltro tardivi, che hanno immesso l’energia necessaria a un recupero d’assalto, culminato nella deviazione salvifica di Anguissa”.
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