Continua a far discutere la vicenda giudiziale legata alla morte di Diego Armando Maradona: altra accusa da non credere contro il neurochirurgo Leopoldo Luque.
Diego Armando Maradona è un’icona indelebile per Napoli e i napoletani: simbolo di una città che, insieme a lui, ha sognato come pochissime altre volte nella propria storia, El Pibe de Oro è stato un vero e proprio re per la sua gente. A quasi cinque anni dalla sua scomparsa, la sua figura viene letteralmente venerato ogni giorno tra i quartieri della città, con il murales a lui dedicato che è ormai meta principali dei turisti.
È ovvio che anche i napoletani si aspettano di conoscere presto la verità sulla sua morte, avvenuta il 25 novembre del 2020. In particolare, si cerca di capire se ci sono state negligenze o se l’argentino poteva essere salvato con le cure opportune. Le accuse nei confronti di chi lo avrebbe, difatti, abbandonato fino alla morte sono un colpo al cuore che sanno di ingiustizia nel cuore di tutti coloro che lo hanno amato e che continuano ad amarlo.
Dall’Argentina, a tal riguardo, arrivano ulteriori accuse shock nei confronti, in particolare, di Leopoldo Luque, neurochirurgo ritenuto medico personale di Diego Armando Maradona.
Diego Armando Maradona, nuove accuse contro Leopoldo Luque: i dettagli
Stando ai rumors provenienti dall’Argentina, riportati dall’edizione online de Il Mattino, Diego Armando Maradona non avrebbe dovuto sottoporsi a un intervento al cervello.

Di seguito, quanto riportato dalla medesima fonte:
“‘Maradona non doveva essere operato al cervello’. È quanto hanno dichiarato i medici che visitarono Diego tra fine ottobre e inizio novembre 2020, dopo che il Pibe era apparso in condizioni fisiche critiche sul campo del Gimnasia La Plata, ultima squadra da lui allenata, il 30 ottobre, il giorno del suo sessantesimo compleanno. I medici hanno deposto dinnanzi alla corte della terza sezione penale del tribunale di San Isidro e hanno risposto con chiarezza alle domande dei pm.
(…) Gli specialisti Guillermo Burry e Marcos Correa, che visitarono Maradona presso l’ospedale Ipensa dopo una Tac, chiarirono a Luque, neurochirurgo ritenuto dalla famiglia di Diego il suo medico personale, che era emerso un ematoma subdurale ma che non era necessario un intervento chirurgico. «Poteva essere trattato con farmaci, si doveva soltanto monitorare la situazione con gli specialisti. Era una situazione cronica”.
Processo Maradona: si aggrava la posizione di Luque?
Tale scenario complicherebbe e non di poco la posizione di Leopoldo Luque, medico personale di Diego Armando Maradona a processo per la morte dell’argentino ex Napoli.

Secondo le deposizioni dei medici ascoltati, Luque si sarebbe impuntato per trasferire Maradona alla clinica Olivos, dove fu operato il 3 novembre 2020. Diego non sarebbe stato operato da Luque, ma un’equipe composta da cinque medici, che avrebbero poi consigliato di trasferire El Pibe de Oro in una clinica per la convalescenza. Così non fu, in quanto Maradona fu portato nella sua casa a Tigre, dove qualche settimana avrebbe trovato la sua morte. Ora c’è da capire se questo intervento ha contribuito effettivamente a peggiorare il quadro clinico di Diego Armando Maradona.





