Carratelli svela il retroscena: “Maradona voleva che lo stadio si intitolasse ad un altro calciatore”

Oggi, 30 ottobre, ricorre l’anniversario della nascita di Diego Armano Maradona. El Diez, venuto a mancare il 25 novembre scorso, è ancora ricordato da tutti coloro che l’hanno conosciuto. Maradona ha lasciato il segno nello sport e nella società in generale.

Mimmo Carratelli, storico giornalista sportivo italiano, ha rilasciato delle dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. Carratelli ha ricordato Maradona, con tutti i suoi pregi e difetti. Di seguito le parole del giornalista italiano.

NAPLES, ITALY – OCTOBER 17: A general view inside the stadium prior to the Serie A match between SSC Napoli and Torino FC at Stadio Diego Armando Maradona on October 17, 2021 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

“Maradona è una personalità mondiale, non solo argentina o napoletana. Una volta in una landa deserta del Messico dissi che dovevo chiamare Napoli, e un ragazzino mi urlò ‘Maradona!’. Mi piaceva la sua vita, la sua caparbietà, tutti i suoi pregi e difetti. Diego era ed è un vincente, ha lottato a lungo per vincere e l’ha fatto. Aveva una personalità fortissima”.

“Maradona è irraggiungibile. Non era solo le giocate, i numeri, i gol. Maradona ha portato le famiglie allo stadio, ha dato entusiasmo. Tutti avevano le parrucche con i suoi ricci. Maradona non voleva che lo stadio fosse intitolato a lui, ma a Sallustro, perché veniva prima di lui. Era una persona squisita”.

Matteo D'Angelo

'99. Laureato in Lettere Moderne alla Federico II, laureando in Filologia Moderna. Appassionato di tutti gli sport, innamorato del Calcio con la "C" maiuscola.
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