Il 5 marzo 2008 ammirava l’idolo Del Piero che usciva tra gli applausi del Bernabeu, stadio da sempre dal palato fine. Ora a distanza di nove anni sarà lui l’italiano che dovrà dimostrare che il nostro calcio resta pur sempre una miniera inesauribile di talenti. 
Trattasi ovviamente di Lorenzo Insigne. Il Mattino sottolinea come per lui sarà una partita speciale, essendo l’unico calciatore italiano offensivo rimasto nella competizione. Insomma una bella prova del nove quella che lo attende, ma lui non vorrà deludere nessuno. Non vorrà deludere Sarri, che dal 26 ottobre non vuole saperne di farlo partire dalla panchina, e nemmeno suo padre. Quest’ultimo sarà presente sugli spalti e sicuramente l’emozione più grande sarà la sua; passare dai campetti di Sant’Arpino ad un palcoscenico mondiale come quello madrileno non accade quasi mai. Lorenzo dovrà sfatare anche il tabù che non lo vede iscritto al tabellino dei marcatori in Champions dal 26 novembre 2013, quando infilò il Dortmund in Germania. A difendere la porta avversaria, però, quel Keylor Navas che nin evoca bei ricordi; con la sua Costa Rica rese amarissima la spedizione italiana al mondiale brasiliano del 2014. Gli incoraggiamenti arrivano in ogni caso da molti amici, come Antonio Cassano, che gli ha consigliato di non guardare in alto per non frasi sorprendere dalla magnificenza dell’impianto. Orgoglioso anche il procuratore Ottaiano che lo accompagnerà in quel di Madrid, magari sperando in una bozza di rinnovo.
Una partita non banale quella di un ragazzo che, cresciuto nei campi di provincia, si trova probabilmente a giocare la chance più grande della sua carriera. Dimostrare al mondo intero quanto vale e farlo agli occhi di chi ha applaudito gente del calibro di Del Piero e Totti: una missione non semplice, ma che carica il gioellino di casa azzurra.