Il Napoli di queste prime uscite estive ha vinto e tolta la parentesi in Champions, anche convinto. Tuttavia, non tutti i nuovi acquisti sono riusciti ancora ad integrarsi del tutto. I dettagli.
Le partite contro Fiorentina ha mostrato un Napoli compatto e aggressivo, in grado di pressare uomo su uomo per larghi tratti del match e di portare a casa la vittoria senza particolari patemi. Ciò è frutto di particolari indicazioni del mister, evidentemente non assimilate da tutti.
Nessun dramma, si sa: la metodologia rigorosa e dura di Antonio Conte richiede tempo per essere assimilata del tutto e questo, unito allo studio dei complessi dettami tattici del salentino, potrebbero ritardare la completa esplosione di determinati calciatori.
Napoli, che fine ha fatto il nuovo azzurro?
Inutile prenderci in giro: c’erano tante aspettative su di lui, soprattutto considerando il ruolo e la cifra sborsata per strapparlo alla società d’appartenenza. Ovviamente, si tratta Noa Lang. L’olandese, proveniente dal PSV, non è riuscito ancora ad incidere, ed è palese come al momento sia fuori dai radar di Antonio Conte.

Lo sottolinea anche l’edizione odierna del Mattino, facendo addirittura notare come solo Ambrosino e Vergara (entrambi prodotti del vivaio), abbiano giocato meno minuti rispetto all’esterno olandese. Dunque, ad oggi, Lang rappresenta un vero e proprio oggetto misterioso e ancora tutto da scoprire. Indubbiamente, viste le premesse, non è quello che si aspettavano i supporters azzurri.
Caso Lang: possibile flop o gioiello da far crescere?
Appurato che Noa non abbia (per ora) ripagato le aspettative che ha contribuito lui stesso a creare, sarebbe utile cercare di comprendere il perché. Non è un processo, non è un accusa e né tantomeno una bocciatura. Queste, infatti, sarebbero profondamente ingenerose nei suoi confronti. Analizziamo insieme.

Arrivato dal campionato olandese, di certo non celebre per il suo rigore tattico, il giovane Lang si è trovato catapultato in una realtà completamente diversa, col marchio di “erede di Kvaratskhelia”. Chiariamo una volta per tutte: l’olandese non è l’erede di nessuno, e non perché non ne abbia le capacità, anzi, ma semplicemente per la presenza di caratteristiche personali che vanno valorizzate.
Lo sappiamo: per essere notato da Conte devi essere un atleta tatticamente perfetto, ed è su questo che il salentino sta lavorando. Lang va “de-anarchizzato”, gli va insegnata la disponibilità ad aiutare della squadra in maniera costante, per non sbagliare l’ultimo passaggio e rendersi davvero pericoloso. Le folate di talento non bastano con il salentino. L’olandese non è sparito, gli va solo dato tempo.





