Dopo la conquista del quarto scudetto la società azzurra dice addio a uno degli uomini che ha contribuito a renderlo realtà: il motivo dell’addio!
Nelle grandi vittorie, il merito non è solo di chi indossa la maglia e gioca in campo sotto i riflettori. Succede spesso che la vera differenza arrivi da volti meno noti ma profondamente integrati nell’essenza del gruppo. A Napoli, lo scudetto dell’ultimo campionato non è stato solo frutto di fuoriclasse in campo, ma anche di figure dedite al miglioramento quotidiano.
Tra queste, lo staff tecnico, fisioterapisti e magazzinieri. Un lavoro da team per una super squadra che ha conquistato il titolo da Campioni di Italia dopo una stagione incredibile.
Da Lecce a Napoli: il contributo per la ribalta
Tiberio Ancora, componente fondamentale dello staff di Antonio Conte e cuore invisibile dello spogliatoio azzurro, ha deciso di lasciare il Napoli per tornare a Lecce. La sua scelta, spiega in un’intervista esclusiva a DerbyDerbyDerby, non è dettata da rancore o stanchezza, bensì da un legame personale con la propria vita e il suo progetto a Lecce.

“È stata una decisione dura, ma necessaria”
Ha raccontantato consapevole di quel filo che lega l’ambizione professionale alla stabilità personale. L’ex preparatore atletico azzurro riporta anche alcuni retroscena della stagione passata:
“Siamo partiti da un profilo molto basso, dopo un decimo posto. Sapevamo di poter cambiare tutto attraverso l’umiltà e il lavoro costante. Il segreto? Un ambiente costruito su rispetto, disciplina e complicità, valori impartiti da Conte e pienamente condivisi dallo staff. Chiunque non si adattasse, si autoescludeva. La squadra ha seguito il percorso da professionisti veri, senza nulla fuori posto. E i risultati non hanno tradito quelle giornate di fatica”.
Tiberio Ancora, ha rivelato anche il vero motivo per cui ha scelto di lasciare Napoli e tornare a Lecce:
“A Napoli mi avevano offerto un ruolo stabile, ma tornare a casa era un’esigenza realistica. Faccio 80 appuntamenti al giorno nel mio studio. È la mia vita, non potevo lasciarla. Serviva coraggio, così l’ho fatto. Qui sono stato bene, è stato un ambiente splendido. Lasciarlo non è stato facile”.





