L’intervista di Antonio Conte ai microfoni di Sky Sport, le parole del tecnico del Napoli sui sacrifici fatti in carriera.
Antonio Conte ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport nel corso del programma Federico Buffa Talks. Il tecnico del Napoli, in questa prima parte, ha toccato diversi temi legati alla sua carriera e non solo. Tra gli argomenti anche la sua esperienza al Tottenham contornata da una serie di momenti complessi, ma anche l’analisi del sacrificio.
“L’esperienza al Tottenham? È stato un anno difficile. Io arrivo a novembre con loro che erano 9° in classifica, chiudiamo la stagione andando in Champions League. Chiamo il mio staff e dico “non ci abituiamo a festeggiare. Noi siamo abituati a festeggiare altre cose. abbiamo fatto una bella impresa ma capiamo cosa stiamo festeggiano”. L’anno dopo parlai con alcuni calciatori che ci tenevano continuassi, ma io avevo firmato per un anno e mezzo.
In quell’anno capitano varie cose. Muore Giampiero Ventrone, poi anche Vialli con il quale mi ero visto un mese prima in un ristorante, stava anche bene. Ma in quella cena capii che qualcosa non andava. Anche La scomparsa di Sinisa, tutte cose molto vicine che mi hanno portato a ripensare alcune priorità. La mia famiglia era in Italia, mia moglie faceva sforzi per raggiungermi. Ho iniziato a chiedermi uno ne valesse la pena sacrificare gli amici la famiglia, quando magari da un giorno all’altro devi affrontare delle tragedie.
Conte: “Sacrifici? Fanno la differenza”
E poi l’analisi dei sacrifici fatti in carriera. Punto cruciale della crescita di un professionista.

“La passione che ho per il calcio mi porta a superare le difficoltà. No dobbiamo sapere comunque cosa siamo disposto a sacrificare. Find ai 15 anni ho imparato a sacrificare. Poi si cresce e ci sono altri sacrifici da fare, così come da allenatore. In virtù di ciò io ricordo molto bene che quando mi sono ritirato rilasciai un’intervista che poteva sembrare presuntuosa. Dissi che volevo arrivare ad alti livelli altrimenti non avrei fatto l’allenatore, perchè sapevo che sacrifici avevo fatto. La voglia con cui uno si appresta ad arrivare a determinati traguardi è quella che fa la differenza“.





