Il centrocampista del Napoli ha vissuto momenti difficili, a raccontarlo il suo ex allenatore.
La stagione di Scott McTominay è stata straordinaria , probabilmente il migliore di tutto il Napoli di Antonio Conte. Ma non è sempre stato così. Il campione scozzese ha dovuto affrontare una serie di scogli, come la crescita nell’Academy del Manchester United.
Intervistato nello speciale dedicato a McTominay sul Sky Sport, Stuart Leicester ha parlato del centrocampista del Napoli raccontando proprio queste difficoltà.
“Ferguson veniva ogni tanto a vedere le nostre partite la domenica mattina, quando c’era lui tutti davano il meglio. Ricordo che affrontavamo il City, quella mattina venne anche Rio Ferdinand, eravamo 0-0, cercavamo di segnare, a un certo punto Scott la mette all’incrocio dei pali. Ferdinand mi aveva chiesto pochi minuti prima chi fosse il più forte e gliene avevo indicato un altro. Lui mi guarda e dice ‘ma sei proprio sicuro?’. Mi ricordo bene le misurazioni delle ossa, quando era con me all’Under 14 soffriva tanto, non era facile per un centrocampista giocare in mezzo a gente già sviluppata“, ha commentato l’ex allenatore dell’Academy del Manchester United.
McTominay, l’ex preparatore ricorda una chiacchierata col padre
Difficoltà nella crescita condivise anche con i familiari di Scott McTominay. Il padre, nello specifico, riuscire a tranquillizzare l’allenatore.

“Ricordo un incontro col papà sui problemi del figlio per l’altezza e che non riusciva ad essere competitivo nonostante la sua enorme voglia di emergere. Il papà mi disse che loro si sviluppavano sui 17-18 anni, crescevano tardi. Fu un sollievo, mi dispiaceva vederlo in difficoltà perché era un giocatore forte. Poi così è stato. Ho allenato l’Academy per tanto tempo ed è un mistero come sia possibile che investi così tanto tempo su dei ragazzi, consapevoli del loro valore, e poi un nuovo allenatore li scarta o li vende”, ha concluso Stuart Leicester.





