Le pagelle del tecnico azzurro promuovono a pieni voti Conte, l’analisi è chiara.
Il volto del Napoli ormai è solo e soltanto uno: Antonio Conte. La vittoria del Napoli contro il Lecce ne è la rappresentazione palese. Una squadra che segue le direttive dell’allenatore alla lettera, andando oltre le emergenze causate dagli infortuni e affidandosi ciecamente al proprio tecnico.
E se i risultati stanno arrivando, in buona parte è anche grazie alla mano di chi siede su quella panchina che l’anno scorso faceva una fatica enorme e che adesso si trova in vetta alla classifica.
Antonio Conte, promosso a pieni voti: le pagelle del tecnico azzurro
I quotidiani esaltano, ovviamente, Antonio Conte, e ne analizzano le scelte in un match complicato. La vittoria di misura contro il Lecce dimostra che il Napoli sta dando davvero tutto in questo finale di stagione.

Gazzetta dello Sport – 6 “Architetta un sistema mobile che porta tanti uomini in area avversaria: bene per un tempo, poi deve arroccarsi e gli riesce bene. Tre punti in più, una gara in meno”.
Corriere dello Sport – 7,5 “Un altro passo verso la gloria a casa sua, in un clima ostile, giocando di tattica e nervi: parte a quattro, poi passa e chiude a cinque blindando una vittoria fondamentale. Quarto clean sheet di fila: ha una squadra di lottatori da scudetto”.
Tuttosport – 7 “Si inventa Olivera centrale e ci azzecca, come al solito. Sta firmando l’impresa più grande della sua carriera: il blitz di Lecce pesa una tonnellata sul campionato. Antonio
logora chi non ce l’ha”.
Repubblica – 7 “Deve ancora mischiare le carte per l’emergenza, ma ormai ha trasferito ai giocatori la sua anima guerriera”.
Il Mattino – 8 “Un’altra meraviglia. Come se fosse tutto normale: nelle difficoltà tattiche che Giampaolo ha disseminato per tutto il terreno di gioco, la difesa di Antonio ancora uni volta non incassa gol. Non è solo un muro quello che ha tirato su, è un insieme di sofferenze, di muscoli gonfi e di cuori palpitanti. Vince come voleva che si dovesse vincere: Olivera inventato difensore centrale, l’addio al tridente con il sacrificio di Politano. Il 4-4-2 diventa tanto altro in fase di impostazione, si tramuta in un solo blocco quando c’è da difendere”.





