Lettera aperta a Khvicha Kvaratskhelia, colui in grado di far tornare a sorridere Napoli.
Da 100 a 0 in così poco, ma com’è possibile? Non me lo spiego.
Eppure è successo, non vorrei ma lo leggo ovunque, e quindi via quelle lacrime, perché piangersi addosso non ti farà tornare qua.
Piangersi addosso non ci farà tornare sconosciuti e rincontrarci, piangersi addosso non mi toglierà quel sorriso amaro dalla faccia ogni volta che vedrò una tua foto o un tuo video.
“Chi si è voluto bene non si lascia mai, c’è sempre, anche se non lo vedi“.
Ci devo credere? Non l’ho fatto mai, ma facciamo che per un’ultima volta ti do fiducia, perché è l’unica cosa che ci resta Khvicha.
Anche perché sei chi è tornato a farmi sorridere.
Anche perché sei chi mi ha fatto sentire davvero un Campione.
Anche perché sei chi mi ha reso immune a tutto quello che c’era intorno, hai fatto sembrare tutto così facile.
E allora vai, trattenersi ormai non ha senso, la nostra strada si divide perché oggi siamo 0, anche se ieri eravamo 100.
Ma prima di svoltare l’angolo girati e guardami negli occhi, anche se siamo già lontani.
Grazie grande Kvara, perché sei stato il viaggio più bello della mia vita.





