Le pagelle di Roma-Napoli: all’Olimpico è profondo rosso. La Roma vola a + 9

Andujar 6: Difficile porre rimedi alla chirurgica conclusione di un Pjanic in perfetta solitudine. Mai costretto a interventi dal particolare coefficiente di difficoltà.

Maggio 5,5: Copre bene la sua fascia di competenza, evita reali pericoli sull’out destro mostrando gamba e senso della posizione, difficilmente però riesce a proporsi con interessanti proiezioni offensive.

Albiol 5,5: Non sempre pulito negli interventi e impreciso nell’impostazione ma regge bene agli affondi giallorossi per quasi tutto l’arco dell’incontro. Distratto, però, in occasione del vantaggio romanista dove si schiaccia su Florenzi non badando all’inserimento di Pjanic.

Britos 6: Gara solida per l’uruguagio, sempre preciso negli interventi, sbrogliando la matassa quando per la retroguardia azzurra la situazione diventa complicata. Abbina sciabola e fioretto non lesinando le maniere forti quando di dovere. Se gli attaccanti romanisti sono praticamente non pervenuti è soprattutto merito dell’ex centrale del Bologna, minime le disattenzioni. Prova anche a rendersi pericoloso su calcio piazzato.

Ghoulam 5: Non c’è traccia del piglio del miglior algerino nella sfida dell’Olimpico, poco lucido in copertura, ininfluente quando c’è da creare pericoli tra le linee degli esterni romanisti. Viene sverniciato da Florenzi ed Iturbe in occasione del vantaggio di Pjanic prestando il fianco senza riuscire a porvi rimedio.

David Lopez 6: Schermo dinanzi alla difesa con il compito di fronteggiare il dinamismo della mediana romanista. Tiene botta con buone chiusure e prova a dettare i tempi dell’azione tenendo le redini della mediana.

Jorginho 5: L’andata al San Paolo senza alcun dubbio la miglior gara dell’ex Verona quest’anno, non replica al ritorno, mostrando tutte le proprie difficoltà, tutti i limiti palesati quest’anno. In continuo affanno in fase di ripiegamento, abbandona David Lopez al suo destino a più riprese. Tantissime imprecisioni in fase di appoggio, non pervenute verticalizzazioni di livello. Grave e decisivo, l’errore a metà primo tempo quando perde inopinatamente il pallone a metà campo innescando la ripartenza da cui nasce il goal partita degli uomini di Garcia.

Mertens 6,5: Ci prova, senza alcun dubbio l’anima di un gruppo che all’Olimpico è apparso troppo molle e privo del mordente necessario per vincere sfide più fondate sui nervi che sui contenuti tecnici. Innumerevoli gli spunti in avanti, pericolo numero uno per la retroguardia avversaria. Ci prova in ogni modo sciorinando tutto il suo repertorio, scatti fulminei, cambi di direzione, tiri a giro dalla distanza e a corto raggio. Prova anche a più riprese ad innescare i compagni, predica nel deserto.

De Guzman 5: Deve dare peso in mediana e incidere in avanti ma non brilla in nessuna delle consegne del tecnico. Troppe imprecisioni in fase propositiva, un vero e proprio festival degli errori composto da appoggi sbilenchi e conclusioni poco convinte. Poco presente anche a metà campo nel supportare il duo di centrocampisti.

(Dall’80’ Insigne: sv)

Callejon 5: Il numero 7 di Motril all’Olimpico si scioglie definitivamente. Qualche ripiegamento difensivo discreto e nulla più, l’ennesima gara irriconoscibile in avanti. Latita negli ultimi venti metri e quando ha una ghiottissima occasione su un apertura illuminante di Higuain, a tu per tu con De Sanctis preferisce servire l’accorrente De Guzman – che sprecherà –  anziché battere a rete. Specchio del Callejon contratto, insicuro e lontano distanze siderali dai suoi migliori livelli.

(Dal 60′ Gabbiadini 5,5: Subentra a Callejon e la musica in avanti cambia, almeno, spartito. Superlativo De Sanctis quando nega la rete al suo mancino da fuori. Spreca su invito preciso di Mertens appoggiando tra le braccia dell’estremo difensore romanista. Alla distanza scompare con un gruppo che nel finale non mostra il nerbo necessario)

Higuain 5,5: Pochi lampi in una gara in cui l’argentino non è al massimo. Fronteggia a testa alta un Manolas tirato a lucido ma riesce a sfondare soltanto a sprazzi. Sublime il taglio con cui serve Callejon mettendolo a tu per tu con De Sancits, prova un goal da antologia nel finale della prima frazione di gara con un lob di destro carico d’effetto. Poco altro da annotare in una gara scura come il volto dell’argentino al momento dell’uscita per Zapata.

(Dal 76′ Zapata 5,5: Subentra come panacea all’asfittica fase realizzativa partenopea ma non riesce, stavolta, a pescare il più classico dei conigli dal cilindro. Goffo in un paio d’occasioni in area di rigore. Termina la gara lasciando spazio al nervosismo).

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