Arrivato all’ombra del Vesuvio per sostituire il navigato Ricardo Alemao, il nazionale svedese Jonas Thern fu acquistato dal Benfica, e si pensò che fosse il tassello giusto in grado di soperire al dinamismo perduto con la partenza di De Napoli e la visione di gioco del brasiliano. I primi tempi furono difficili, così come per il Napoli, che fu costretto ad esonerare Ranieri alla 9° giornata di campionato, causa l’ennesima sconfitta, questa volta contro il Milan per 5-1. Fu richiamato Ottavio Bianchi, che lo avanzò nello scacchiere di centrocampo, valorizzando le sue doti tecniche a discapito della interdizione.
Divenne ben presto il punto di riferimento per le successive due stagioni, convincendo anche Marcello Lippi nella stagione successiva ad affidargli le chiavi della manovra. L’artefice dell’approdo a Napoli di Thern fu Giorgio Perinetti, impegnato a districarsi tra i conti malconci della società, appena colpita da una terribile crisi finanziaria, agevolata dallo scandalo tangentopoli in cui Ferlaino fu coinvolto. Nonostante la società passò sotto la gestione di Ellenio Gallo, le casse societarie erano prosciugate dai debiti e dalla continua necessità di monetizzare.
Fu l’inizio di un enorme esodo dei campioni azzurri, compreso lo stesso svedese Thern, che venne venduto alla Roma nell’estate del ’94. 48 presenze ed un gol in maglia azzurra, è stato un ottimo interprete del calcio scandinavo, riconosciuto come un nuovo modello di centrocampista, forte fisicamente ma allo stesso tempo con ottimi piedi e buona visione di gioco. Dopo tre anni alla Roma, gioco in Scozia, con i Glasgow Rangers, dove, dopo due stagioni, a 32 anni, decise di smettere. E’ attualmente allenatore del Varnamo, dove gioca suo figlio, trequartista di belle speranze, abile ed eclettico. Diverso dal papà, ma allievo eccellente nell’assorbirne classe e tecnica.
Segue un video di una delle prodezze di Thern con la maglia della nazionale svedese, in una gara contro la Francia nel 1989:
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