Un parallelismo pesantissimo, quello che Pierpaolo Marino ha immaginato mettendo sullo stesso piano Antonio Conte e Maradona. Non di sicuro per le gesta in campo, ma per le parole e le azioni del tecnico del Napoli a difesa di un’intera piazza: nel corso di un’intervista odierna, Marino ha affrontando anche il tema De Bruyne, più attuale che mai.
I punti in comune tra Maradona e Conte: la posizione di Marino
Intervenuto nel corso della trasmissione Il Bello del Calcio, andata in onda questa sera sull’emittente Televomero, Pierpaolo Marino ha parlato nel Napoli e di questo primo scorcio di stagione, che sta vedendo i partenopei ancora una volta protagonisti.
Se il principe assoluto dell’ultimo Scudetto è stato McTominay sul campo, l’artefice del quarto titolo è sicuramente Antonio Conte, per il quale Marino ha speso parole al miele elevandolo a paragoni di un certo livello. Questo il passaggio dell’ex dirigente sul tecnico azzurro:
“Conte come Maradona? Sì, le sue parole ricordano quelle di Diego. In quel momento il Nord faceva una guerra tremenda verso il Napoli del primo scudettoNell’anno dello scudetto Ferlaino dovette farsi eleggere consigliere, io ero al Processo di Biscardi per creare paura, è una strategia, fa parte della politica. Maradona ci difendeva come Conte adesso“.
Un paragone pesantissimo quello fatto nei confronti di Antonio Conte, ma che testimonia la stima e il peso storico che il tecnico salentino ha già in questo momento al Napoli.

Marino interviene su De Bruyne: “Non capisco il perché…”
Nel corso della trasmissione, Marino ha parlato anche di Kevin De Bruyne, fermo ai box per infortunio almeno per i prossimi 4 mesi. L’ex dirigente ha ribadito la propria stima per le qualità del centrocampista belga, schierandosi tuttavia contro gli allarmismi di parte della tifoseria dopo il suo infortunio. Queste le sue dichiarazioni su De Bruyne:
“C’è un partito di vedove di De Bruyne, a me dispiace per il suo infortunio e penso che ha qualità indiscutibili ma questa squadra ha vinto lo Scudetto con McTominay e Lukaku che si scambiavano gol e assist, non capisco il perché bisogni parlare della sua assenza. Per fortuna non ha inciso come poteva incidere e quindi la sua assenza si nota di meno, siamo noi che ne parliamo”.
Non è di certo un attacco alle doti del numero 11 azzurro, ma anzi è una tesi che rafforza il valore della rosa a disposizione di Antonio Conte, che sarà in grado di mantenere ritmi intensi e un livello altissimo nonostante l’assenza di un campione come De Bruyne.





