Conte e la “maledizione” Champions, ora con il Napoli serve un cambiamento: il dato é nettissimo!

I numeri non mentono, nemmeno per un vincente come Conte: in Europa è tempo di invertire il trend negativo

Napoli sogna in grande e Antonio Conte è l’uomo chiamato a trasformare quei sogni in realtà. Ma c’è un’ombra che lo segue, un’etichetta che brucia: la Champions League, per lui, è sempre stata legata ad una maledizione.

Ora, al timone di un Napoli affamato di gloria, il tecnico leccese deve fare i conti con il suo passato e con una competizione che non gli ha mai sorriso. I tifosi azzurri, però, credono in lui: se c’è uno che sa ribaltare pronostici, quello è proprio mister Conte.

Conte, il bilancio europeo non brilla: tempo di cambiare

La Gazzetta dello Sport ha scavato nei numeri, e il quadro è netto: in sei partecipazioni da allenatore, il miglior risultato di Conte è stato un quarto di finale con la Juventus nel 2012-13, stroncato dal Bayern Monaco.

Conte
Conte, il bilancio europeo non brilla: tempo di cambiare (Ansa) – spazionapoli.it

Due con la Juve, una con Chelsea, Inter e Tottenham, e ora la sesta con il Napoli: il suo score in UCL è di 43 partite, con sole 15 vittorie, 14 pareggi e 14 sconfitte. Non proprio all’altezza della sua caratura.

Il punto più alto, come detto, risale a oltre un decennio fa, quando la sua Juventus, giovane e grintosa, si arrese solo ai colossi bavaresi nei quarti. Da allora, però, la Champions è rimasta un tabù, una coppa che sfuma sempre troppo presto.

La sfida di Napoli: spezzare la maledizione

Cosa serve per cambiare la storia? Conte lo sa: dettagli, mentalità e un pizzico di magia. Il Napoli di oggi non è l’Inter del 2020, bloccata agli ottavi dal peso delle aspettative, né il Tottenham del 2022, troppo fragile per competere.

Conte
La sfida di Napoli: spezzare la maledizione (LaPresse) – spazionapoli.it

Gli azzurri hanno un mix di veterani come De Bruyne e giovani affamati come Hojlund, per citarne due dei nuovi arrivati. Eppure, Conte non è uno che si arrende. Lo sa bene chi lo ha visto da giocatore, quando nel 1996 alzò quella coppa con la Juventus, un ricordo che lo lega, inevitabilmente, ai bianconeri.

Ma da allenatore, il trofeo con le grandi orecchie è sempre restato un sogno. Sette partecipazioni, zero semifinali: non è un caso, è una tendenza che Conte deve invertire. E questo Napoli, con l’aiuto dei suoi tifosi che vogliono superare anch’essi il record dei quarti, potrebbe essere il luogo perfetto per farlo.

Laura Bisogno

Da Pozzuoli con ardore, con sangue flegreo nelle vene. Dal 2018 lavoro per Nuovevoci, un network editoriale che si occupa di calcio e sport, le mie passioni principali assieme alla comunicazione. Ho svolto due Master in Giornalismo Sportivo, uno all'Università Cattolica di Milano, che mi hanno svoltato l'approccio verso questa professione che ritengo straordinaria.
Gestione cookie