La sconfitta di San Siro brucia, ma non deve gettare nel panico la piazza azzurra. Per questo, è utile fare un confronto con la partenza della passata stagione: ecco cosa emerge.
Perdere non piace a nessuno, figuriamoci ad Antonio Conte. Tuttavia, la sconfitta è una parte fisiologica dello sport ed è proprio su di essa che si costruisce la vittoria. Quale migliore esempio della stagione passata, culminata col 4° splendido Tricolore.
Il mister fu chiaro: “Se non volete nemmeno soffrire, mi arrendo, la piazza è troppo per me”. Ci sarà da combattere, come si è combattuto la stagione precedente. Non mi credete? E allora, guardiamo i numeri. Loro non mentono.
Partenze a confronto: ecco cosa emerge sui dati di Conte
La stagione precedente è iniziata travagliata, è proseguita sofferente ed è finita trionfante. Tante le cadute, tanti i momenti di scoramento ma, alla fine, sono stati ripagati alla grande. Quindi, perché fasciarsi la testa ora? Perdere a San Siro ci sta, soprattutto contro un vecchio marpione che risponde al nome di Max Allegri. E quindi, questi dati?

Eccoci: nella stagione 24/25, alla 5° giornata, il Napoli aveva 10 punti e cioè ben 2 in meno rispetto a quelli che ha accumulato quest’anno. Dal punto di vista dei gol fatti, anche quest’anno la squadra di Conte ne conta uno in più: 10, contro i 9 dell’anno scorso. E, i gol subiti? Qui ne abbiamo uno in più (5), rispetto ai 4 della scorsa stagione.
Analisi dei numeri
Partendo dal presupposto che i numeri dei gol subiti della stagione precedente, sono “gonfiati” dai 3 subiti a Verona, constatiamo che ci troviamo sulla stessa lunghezza d’onda di un anno fa. La squadra ha delle lacune? Si, come tutte e sono principalmente frutto di un equivoco tattico che probabilmente Conte sta già risolvendo.

L’integrazione di 9 acquisti, del tutto estranei all’ambiente Napoli, fa il resto. La piazza partenopea esige molto, e fa bene a farlo, in quanto gli azzurri sono ormai una realtà gigantesca (almeno in Italia); d’altro canto, va dato tempo a tutti di comprendere appieno la realtà in cui ci si trova, per amalgamarsi in maniera efficiente.
Un vecchio saggio passato da queste parti diceva: “Sin prisa però sin pausa”. Niente fretta, ma niente pause. Il segreto è qui ed Antonio Conte lo sa benissimo. Il suo lavoro e la sua metodologia riusciranno a plasmare tutto anche questa volta, e sarà cruciale non accompagnare questa squadra con inutili isterismi. Siamo appena all’inizio e ora, testa allo Sporting.





