Da avversario a possibile alleato del Napoli: il retroscena su Haaland spiazza tutti!

Il bomber norvegese è uno dei giocatori più conosciuti e più incisivi al mondo. Eppure, con le giuste combinazioni, il destino gli avrebbe permesso di aiutare gli azzurri.

Erling Braut Haaland. Un giocatore che non ha bisogno di presentazioni, che ha demolito record su record, che ha segnato contro ogni compagine incontrata (o quasi) e che ha fatto le fortune del Manchester City e di Pep Guardiola a suon di palloni terminati in fondo alla rete. Si tratta di uno dei calciatori con il maggior fiuto della porta della storia: il Napoli ne è ben conscio ed è avvisato in vista di giovedì.

Napoli e Haaland, destini incrociati in una realtà parallela: il retroscena

Come ripreso dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, Erling Haaland e il Napoli si sarebbero potuti incrociare già molto prima e con maggiore costanza, non come occasione sporadica in un solo incontro. Infatti, il giocatore scandinavo avrebbe potuto indossare la maglia del club azzurro nel 2020, quando il DS dell’epoca, Cristiano Giuntoli, provò a ingaggiarlo dal RedBull Salisburgo.

Haaland contento indica con il dito
Napoli e Haaland, destini incrociati in una realtà parallela: il retroscena (LaPresse) – SpazioNapoli.it

Dopo aver incrociato gli austriaci in Champions League, in un doppio confronto nel quale Haaland aveva fatto vedere ottimi spunti, il Napoli ne rimase stregato ed entrò nella corsa al suo acquisto. Vi furono anche incontri diretti con il padre Alf-Inge, ma alla fine la trattativa saltò a causa del diretto interessato, il quale preferì sposare l’ambizioso progetto valorizzante del Borussia Dortmund. Poi, tutti sanno come è proseguita la storia. Ora, Haaland non resta che un temuto avversario da affrontare, con il reparto difensivo di Conte che si arma per la guerra.

Laura Bisogno

Da Pozzuoli con ardore, con sangue flegreo nelle vene. Dal 2018 lavoro per Nuovevoci, un network editoriale che si occupa di calcio e sport, le mie passioni principali assieme alla comunicazione. Ho svolto due Master in Giornalismo Sportivo, uno all'Università Cattolica di Milano, che mi hanno svoltato l'approccio verso questa professione che ritengo straordinaria.
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