Il calciomercato non è solo colpi in entrata, ma anche uscite e – che siano preventivate o meno – alcune di queste possono essere davvero dolorose.
La trattativa che ha portato Jack Raspadori alla corte di Diego Simeone è stata un fulmine a ciel sereno e ha stupito per la sua estrema celerità. La cessione ha lasciato l’amaro in bocca ai supporters azzurri, che in meno di 3 giorni hanno visto andare via due assoluti eroi degli ultimi 2 scudetti. Ma cosa è successo realmente con Giacomo? Prova a spiegarlo la Gazzetta.
Il vero motivo della cessione di Raspadori
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, alla base della scelta di andarsene ci sarebbe un equivoco di natura prettamente tattica. Infatti, le caratteristiche dell’attaccante classe ’00 non si sposano bene con il Napoli 2.0 di Conte. Dunque, il suo essere ibrido e di difficile collocazione, ha giocato un ruolo cruciale nella decisione presa da Jack.

Non è un segreto: Conte lo stava provando nel ruolo di mezz’ala e lo stesso Raspadori ha più volte ribadito quanto lui si senta una seconda punta. Dunque, alla base della cessione in tempi record ci sarebbe la consapevolezza, da entrambe le parti, di non poter dare più. Alla corte del Cholo, il bentivogliese potrà esprimere tutte le sue potenzialità e, chi lo sa, diventare il nuovo Griezmann.
Lato Napoli, la cessione è indubbiamente dolorosa. I partenopei perdono un leader silenzioso, corretto e di grande valore tecnico. Rimpiazzarlo sarà complesso e solo un esterno da almeno 10 goal potrà colmare la lacuna tecnico-tattica lasciata dal suo addio. I nomi sul taccuino sono tanti e, in tal senso, vedremo come deciderà di agire il board azzurro.





