Dallo United a uomo chiave della rinascita del Napoli: le dichiarazione dell’ex campione su McTominay sono nette
Il Napoli continua a rincorrere col cuore pieno di speranza. Il 3-0 contro l’Empoli ha ridato ossigeno all’ambiente e, soprattutto, ha riacceso le ambizioni: non si può sbagliare più nulla, perché davanti, al primo passo falso dell’Inter, bisogna essere lì, pronti a colpire.
A raccontare il suo punto di vista sulla corsa scudetto è stato Gianfranco Zola, che in un’intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport” ha toccato più temi, elogiando Conte e sottolineando la forza dell’organico nerazzurro. Ma tra le righe, ha speso parole di vero stupore per uno dei protagonisti della rinascita azzurra: Scott McTominay.
Questo post in breve
Napoli, Zola non ha dubbi: McTominay è stato un innesto decisivo
Zola, visibilmente impressionato dalla crescita del centrocampista scozzese, ha detto la sua su questo incredibile acquisto:
“Voglio pensare che al Manchester United l’abbiano ceduto per motivi di fair-play finanziario, altrimenti non riesco a spiegarmelo. Calciatore completo, sa fare tutto”

Zola ha detto anche la sua sulla lotta al vertice contro l’Inter, non escludendo affatto l’ipotesi di un clamoroso spareggio per decretare la vincitrice del campionato:
“Arricchire ulteriormente di pathos questo finale di stagione. Visto come stanno le cose ora, penso che ai tifosi dell’Inter non farebbe piacere e a quelli del Napoli potrebbe andar bene”.
L’ex calciatore, in ogni caso, non può che elogiare il lavoro di Antonio Conte, soprattutto in rapporto alla forza degli avversari:
“L’Inter è più avanti: ha un organico spaventoso, con una panchina composta da calciatori che finirebbero per essere titolari in qualsiasi altra squadra. Però Conte sta realizzando un capolavoro”
McTominay, i numeri parlano chiaro: impatto devastante
Guardando le ultime prestazioni, è difficile dargli torto: corsa, intelligenza tattica, inserimenti letali e un contributo in zona gol che ha sorpreso tutti. McTominay sembra aver trovato a Napoli la sua dimensione ideale. In Premier era spesso messo in discussione, poco valorizzato, mentre con Conte ha assunto un ruolo centrale, diventando uno degli ingranaggi chiave del sistema azzurro.

Sembrava uno di quei giocatori utili ma sacrificabili, sempre in bilico, mai realmente al centro del progetto. Qui, invece, si è preso spazio, fiducia e applausi. Lo hanno chiamato scommessa, lo hanno etichettato come colpo di ripiego. Ma oggi, quando lo si guarda giocare, la sensazione è che sia stato un affare. Un capolavoro di chi ha saputo vedere oltre le apparenze.
Oggi, guardando McTominay muoversi sul campo con la naturalezza di chi sa perfettamente cosa fare e quando farlo, è impossibile non farsi qualche domanda. Da comprimario silenzioso a Manchester a leader silenzioso a Napoli: qualcosa è cambiato, ma non è stato lui. È cambiato lo sguardo con cui viene osservato. Adesso, guardando McTominay crescere a ogni partita, quella frase non suona più come una provocazione. Suona come una verità che qualcuno ha intuito troppo tardi.