Arrigo Sacchi ha rilasciato un’intervista in cui ha svelato alcuni retroscena con Antonio Conte: le dichiarazioni complete dell’ex allenatore
Sulle pagine del Mattino di oggi, spazio ad Arrigo Sacchi. L’ex allenatore si è soffermato sull’operato di Antonio Conte e del suo Napoli, rivelando importanti e curiosi retroscena e non disdegnandosi anche di dare un consiglio per il Milan. I rossoneri, allo sbando totale in questa stagione, sono stati accostati proprio al tecnico salentino in estate, ma hanno preferito puntare su Fonseca, per poi esonerarlo e virare su Conceiçao, a sua volta in bilico.
Proprio all’inizio della sua intervista, Sacchi è tornato a parlare del nuovo accostamento tra Conte e il Milan:
“Trovatemi una sola squadra della Serie A che non vorrebbe avere Conte in panchina e che non ha il rimpianto di non averlo preso. 10-15 punti in più grazie a lui? Non lo so, magari anche di più. Gli occhi che avevano in campo i calciatori azzurri l’altra sera, sono quelli che conosco io. Perché Antonio è un mio amico.
Sarebbe perfetto per la rivoluzione che è necessario fare tra i rossoneri. Come anche un altro amico come Maurizio Sarri. Ma lui sta bene al Napoli, è felice, è tutt’uno con l’ambiente. Ed è evidente che sia riuscito a trasmettere tutto se stesso alla squadra. Fatta di pochi calciatori di successo e con tanti che stanno dimostrando di voler arrivare in alto”.
Sacchi e le telefonate con Conte: ecco cosa si sono detti
Durante la chiacchierata, Sacchi ha detto la sua anche in merito alla corsa scudetto:
“Se è ancora possibile per il Napoli? Vedo l’umiltà e il sacrificio necessari per arrivare al successo. Con Conte c’è stata una rivoluzione culturale. Nel calcio come nella vita bisogna abbattere i propri limiti mentali. Possono diventare qualsiasi cosa, l’importante è impegnarsi per raggiungere il loro obiettivo. Nessuno più di lui può ottenere il massimo da un calciatore”.
Sulla sfida tra Napoli e Inter ha poi aggiunto:
“Mi è piaciuta la qualità del gioco espresso e la continuità della prestazione. Hanno macinato idee per tutta la partita, senza mai arrendersi. L’Inter ha fatto un solo tipo di partita, Conte ne ha fatte tantissime”.
Infine la rivelazione sulle chiamate con Antonio Conte:
“Lo chiamo spesso, l’altra sera dopo appena un’ora perché volevo dire quanto era stato bravo con l’Inter. Nelle scelte iniziali, nel ritmo, nella voglia di voler comandare il gioco. Abbiamo l’onore di avere un allenatore italiano come lui ed è normale che lo vogliano tutti. Poi i primi appunti sugli allenamenti li copiava da me e mi chiedeva il permesso”.
Last Updated on 4 Mar 2025 – 09:15 by Felice Leopoldo Luongo