Quanto si fa sentire l’assenza di Osimhen? I dati dimostrano la sua importanza per il Napoli

L’inizio di stagione del Napoli è stato folgorante, contrassegnato da successi e gol. Tutto ciò nonostante le difficoltà create dall’infortunio di Victor Osimhen, fermatosi nel corso del match contro il Liverpool a causa di una lesione di secondo grado al bicipite femorale destro: il classico “infortunio da velocista”.

La sua assenza, però, non ha avuto effetto sui risultati della squadra azzurra, risultata vittoriosa in tutte le gare successive. Gli attaccanti che lo hanno sostituito, Raspadori e Simeone, sono riusciti a non farlo rimpiangere, riuscendo ad andare in gol entrambi in due diverse occasioni (una in Champions ed una in campionato).

In tanti allora adesso si chiedono quanto l’apporto del nigeriano serva davvero, viste le diverse alternative offerte dalla staffetta fra l’argentino e l’italiano. Ma alcuni dati mostrano chiaramente come l’apporto di Osimhen sia ben superiore e irrinunciabile per il gioco azzurro.

Foto: Getty Images- Raspadori e Simeone

Osimhen ancora fondamentale: i dati che lo certificano

Il nigeriano è infatti l’attaccante che in media tira di più a partita in Serie A, molto più di ogni suo altro collega italiano. Egli spicca inoltre anche nel dato dei tocchi di palla in area di rigore: se si sommano quelli effettuati dai suoi sostituti Simeone e Raspadori (rispettivamente 13 e 16) non si arriva al numero ottenuto da quelli di Osimhen (37).

Insomma, la centralità di Osimhen non può essere negata e il modo in cui riesce a convogliare la manovra su di sé rispetto alle sue due alternative è innegabile. Alcuni dati smentiscono poi inoltre un falso mito, cioè quello per cui il Napoli riesca a giocare meglio senza l’attaccante nigeriano. Sono simili infatti fra i tre attaccanti azzurri i numeri per quanto riguarda la percentuale di precisione dei passaggi: 76% per Osimhen, 81% per Raspadori, 63% per Simeone.

Un dato che vede dunque vincitore l’attaccante ex Sassuolo e nettamente sconfitto l’argentino ex Verona. Si piazza in mezzo invece il nigeriano, con numeri, comunque, di poco inferiori al primo. Raffrontando questo dato con i precedenti, diventa facile capire che l’apporto di Osimhen non può essere messo in discussione. A Raspadori e Simeone spetterà comunque il compito di farsi trovare pronti in ogni occasione, come tra l’altro hanno già fatto: 3 dei 4 gol che hanno effettuato sono arrivati subentrando dalla panchina.

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