Zola: “La maglia del Napoli pesa, fui aiutato da Maradona!”, poi il consiglio sul mercato

Si è tenuto sull’isola di Ischia il “41esimo meeting estate isola d’Ischia“. Una tre giorni sui temi del calcio e fair play organizzata dal comitato nazionale fairplay e dall’avvocato Franco Campana. La conduzione dell’evento è stata affidata alla giornalista Mary D’Onofrio. A prender parte alla manifestazione molti volti noti del calcio le leggende Franco Causio e Gianfranco Zola, oltre ai mister Alberto Zaccheroni e Paolo Specchia.

Proprio l’ex fantasista del Napoli, Gianfranco Zola, ha rilasciato alcune parole ai margini dell’evento. Ecco quanto evidenziato:

Quanto pesava la maglia numero 10 del Napoli? È chiaro che era una responsabilità. Da chi indossava quella maglia ci si aspettava sempre qualcosa di simile a quello che faceva Diego. Devo essere sincero non mi sono mai illuso di poter fare quello che faceva lui, questo mi ha aiutato. Mi ha tolto molte responsabilità. Questo è stato un fattore importante. Il fatto di avere la sua vicinanza, i suoi consigli e anche le sue incitazioni, mi ha aiutato a crescere in fiducia e di conseguenza. Ho fatto del mio meglio. Fortunatamente anche la gente l’ha capito.

Partire da Oliena, paesino della Sardegna a sostituire Maradona. Un sogno che si realizza, un sogno che vorrebbero realizzare tutti i giovani calciatori. È stato un sogno che ho coltivato giorno per giorno, con tanta passione tanto lavoro. Percorso che mi ha portato a raggiungere i miei sogni. Un’esperienza molto bella, molto gratificante“.

Zola Napoli
Gianfranco Zola

Crisi del calcio Italiano, si ricomincia dai settori giovanili?
Beh quello è sicuramente una di quelle cose da rivedere, ma non sarà sufficiente solo quello. Investire molto risorse ma anche molto tempo. I giovani non dedicano più molto tempo al calcio. Se si vuole raggiungere la maestria in qualsiasi ambito, c’è bisogno di tempo. I giovani hanno troppe distrazioni e non dedicano il giusto tempo al calcio per diventare giocatori di un certo livello. Bisogna stimolarli“.

Se fossi allenatore del Napoli che nome suggeriresti a De Laurentiis?
“Fortunatamente non lo sono. Credo che che tenere la stessa squadra sia il modo migliore per rinforzarla. La gestione di alcuni periodi poteva essere migliore. Ad essere sinceri però l’infortunio di Osimhen ha inciso molto. In quel momento era il giocatore più determinante. Si è vista la sua assenza specialmente in quelle partite in casa contro avversarie di un livello più basso”.

Lorenzo Golino

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