Napoli Primavera: salvezza ottenuta e stagione positiva, ma ora urge investire

La stagione si è conclusa nel migliore dei modi per il Napoli Primavera, che ha centrato la salvezza ai playout contro il Genoa. Un doppio confronto che ha visto trionfare gli azzurrini, capaci di impattare per 2-2 all’andata e vincere nettamente a Cercola, davanti a centinaia di tifosi, per 2-0 senza mai mettere in discussione la salvezza. Grande merito di questa impresa va all’allenatore dei partenopei, Nicolò Frustalupi, che ha saputo infondere la calma necessaria a un gruppo giovane.

Nel corso del campionato si sono alternati momenti esaltanti e periodi bui. Il girone d’andata del Napoli è stato al di là di ogni rosea aspettativa: ben 25 punti e posizione playoff nel mirino, ma soprattutto successi prestigiosi come quelli in trasferta contro Juventus, Milan, Torino e in casa contro l’Atalanta. Forse così bene da aver illuso di potersela giocare per le posizioni nobili del campionato.

Chi conosce questa categoria e il valore delle rose a disposizione temeva un crollo nella seconda parte di stagione da parte del Napoli, e in parte così è stato: nelle prime 10 giornate del girone di ritorno la squadra azzurra ha conquistato solo 7 punti, salvo poi farne altri 8 nelle ultime sette partite sfidando Inter, Roma e Fiorentina, ovvero le battistrada del campionato. La classifica ha portato 40 punti totali, tanti per chi cerca la salvezza, che solitamente a questa quota si raggiunge abbondantemente. Ma quest’anno il Campionato Primavera 1 è stato particolarmente livellato, portando il Napoli ai playout.

UNA SALVEZZA MERITATA

Ecco, se proprio bisogna trovare un neo dal punto di vista dei risultati, si può imputare ai ragazzi di Frustalupi di non essere riusciti a fare un punto contro Spal (già retrocessa) o Verona (già salva) nelle ultime due giornate, così da evitare la lotteria dello spareggio salvezza. Poco male, l’obiettivo è stato comunque raggiunto.

In sostanza, però, non si può che giudicare in maniera positiva la stagione. Tanti anche i calciatori che si sono messi in mostra: dagli uomini copertina come Ambrosino, Vergara e Coli Saco, ma anche i vari D’Agostino, Idasiak, Hysaj e Iaccarino. Un gruppo di ragazzi eccezionali, anche dal lato umano, e con prospettive importanti per il futuro. Hanno regalato ai tifosi della Primavera una vera e propria altalena di emozioni, dettate anche dalla loro giovane età.

Napoli Primavera

PRIMAVERA NAPOLI, COSA HA FUNZIONATO

Già, perché quella del Napoli è stata in assoluto la squadra con la media età (18,2) più bassa del campionato. Ad avvicinarsi sono state solo Juventus e Cagliari (media di 18,3) che però non hanno schierato così tanti giocatori titolari sotto età (classe 2004, ndr) come ha fatto la formazione partenopea.

Basti pensare che, se Frustalupi decidesse di restare anche la prossima stagione (ci sarà da discutere nelle prossime settimane del suo futuro con il club, ndr), il tecnico avrebbe già oggi una formazione titolare di giocatori classe 2004 con totale esperienza del Campionato Primavera 1, cosa che non potrebbe vantare nessun’altra squadra del torneo. Non poco considerando che in questa categoria sono ammessi ben 5 giocatori fuoriquota (quest’anno classe 2002, ndr). Frustalupi ne ha avuti a disposizione soltanto 4 che hanno giocatori titolari (Idasiak, Costanzo, Coli Saco e Cioffi), mentre Aziz Touré e Spedalieri (che hanno giocato molto poco) sono stati ceduti a gennaio e non sostituiti.

In una categoria che fa dell’età e dell’esperienza un punto cardine per ottenere risultati, esserci riusciti con una formazione che tra i titolari vedeva anche due anni di differenza tra i calciatori è da considerare una vera impresa. Un punto a favore che va iscritto alla guida tecnica e all’intero staff azzurro.

COSA SI POTEVA FARE DI PIÙ

Dal punto di vista del gioco espresso, invece, ci sono le note meno positive. Qualche volta l’atteggiamento è stato poco propositivo, volto più al difendersi che all’attaccare. Chiaramente la qualità dei giocatori a disposizione in questo senso fa la differenza: per troppo tempo il Napoli ha dovuto fare a meno di un giocatore fondamentale come Gennaro Iaccarino (rottura del legamento nella prima partita di campionato), così come di Saco e Vergara a inizio stagione o Cioffi a fine campionato. Anche le caratteristiche degli esterni di centrocampo, fondamentali per un sistema di gioco con la difesa a tre come quello della Primavera, si sposavano meglio con quelle di una difesa a quattro.

Eppure si è dovuto fare di necessità virtù, con il Napoli che ha dimostrato – quando ha voluto e soprattutto quando è stato libero dalla pressione del risultato (vedi contro Inter, Roma e Fiorentina nelle gare di ritorno) – di saper mettere sotto, sul piano del gioco, anche squadre più quotate.

Da quell’atteggiamento e da quella crescita bisognerà ripartire nella prossima stagione.

Nicolò Frustalupi, allenatore Napoli Primavera

NAPOLI PRIMAVERA: ORA URGE INVESTIRE

Sia chiaro, ripetere una stagione come quella appena conclusa non sarà affatto semplice. Il Napoli perderà i fuoriquota che andranno a giocare altrove, più alcuni punti cardine della squadra di quest’anno: Ambrosino e Vergara su tutti, rispettivamente capocannoniere (20 gol) e miglior assistman (13 assist) del Campionato Primavera 1 e che hanno già diverse richieste per andare a giocare in Serie C o Serie B. Ciò significa dover rifondare la squadra.

Le nuove norme federali imporranno a De Laurentiis di allestire anche una formazione Under 18, il che vuol dire che i giocatori classe 2005, che quest’anno hanno giocato nel campionato Under 17, non saranno a disposizione della Primavera e non potranno fare da serbatoio, non immediatamente almeno. Per sostituire i giocatori sopra citati servirà acquistare e anche in maniera massiccia. Il prossimo anno, in virtù della qualificazione alla Champions League del Napoli di Spalletti, anche la Primavera sarà chiamata a disputare la Youth League, competizione a dir poco sfiancante. Il confronto toglierà tantissime energie psico-fisiche ai calciatori, che avranno assolutamente bisogno di ricambi all’altezza.

Un impegno non semplice se si pensa che per Frustalupi è stato messo a disposizione un solo acquisto di valore: Coli Saco, arrivato a parametro zero perché scartato (con poca lungimiranza) dal Milan. Il francese è stato uno degli artefici della salvezza, eppure il suo arrivo a inizio stagione sembrava tutt’altro che scontato. Personalità, tecnica e soprattutto tanta fisicità al servizio della squadra. I suoi miglioramenti sono stati costanti, meriti dello staff della Primavera che ha lavorato sulle sue potenzialità per tutta la stagione. Ecco, di acquisti come il suo ne serviranno tanti se si vuole sperare che nella salvezza anche nel prossimo campionato.

ACQUISTI DI GIOCATORI, MA NON SOLO: SERVONO STRUTTURE E ORGANIZZAZIONE

Ma non finisce qui. Perché quando si parla di investimenti per il settore giovanile, non ci si limita solo all’acquisto di giovani di spessore, ma soprattutto nel dotare le varie squadre del Napoli di strutture adeguate, per permettere il miglior allenamento possibile ai ragazzi, e di organizzazione.

Centro sportivo, albergo per il convitto, trasporto per chi arriva da più lontano: quella partenopea è una delle società di Serie A meno fornita sotto questo aspetto. Certo, in campo non ci vanno i pulmini che accompagnano i ragazzi, ma avere un’organizzazione che aiuti la crescita dei calciatori è il primo passo da fare se si vuole raggiungere determinati risultati.

I discorsi da affrontare sarebbero molteplici, ma fin qui alla società è sempre mancata la volontà di investire. Per ora la scelta ha pagato, soprattutto grazie al super lavoro del direttore Gianluca Grava e del suo staff, che hanno sempre saputo sfruttare al massimo ogni minima risorsa messa a disposizione facendo un vero e proprio miracolo. Eppure, si sa, i miracoli non si ripetono per sempre.

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Pasquale Giacometti

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