Spalletti e Lobotka: come trasformare un calciatore da esubero a pedina cruciale

La copertina della vittoria contro la Lazio se l’è presa senza dubbio Dries Mertens: due gol di pregevole fattura in meno di 20 minuti e biancocelesti annichiliti già prima dell’intervallo. Chi ha contribuito in maniera decisiva, ma meno appariscente, al successo azzurro è stato Stanislav Lobotka. Il centrocampista slovacco ha effettuato ben 150 passaggi, riuscendo nel 97% dei tentativi, conditi da ben 9 recuperi del pallone in fase difensiva. Cifre eccezionali che hanno messo in luce una notevole sicurezza nella costruzione in cabina di regia, oltre che un controllo totale della gestione dei ritmi di gioco.

Stanislav ha lanciato un segnale importante a Spalletti e a tutto l’ambiente azzurro. L’infortunio di Anguissa, autore di un inizio di stagione a dir poco sorprendente, aveva lasciato presagire che il Napoli avrebbe sofferto e non poco la sua assenza in queste partite di fine 2021. Preoccupazioni alimentate dalle recenti indisponibilità di Demme e dello stesso Lobotka, costretti ai box per lungo tempo e non al 100% della condizione. Il camerunense, arrivato quest’estate in prestito dal Fulham, sembrava in uno stato di forma tale da non poter essere rimpiazzato degnamente. Lobotka, nella serata di ieri, pare esserci riuscito.

Lobotka Napoli
FOTO: Imago – Lobotka Napoli

Lobotka Napoli, è sbocciato l’amore?

Classe 1997, il numero 68 azzurro era arrivato al Napoli dal Celta Vigo a gennaio 2020 per 20 milioni di euro più 4 di bonus. Prima di questa stagione, però, il suo rendimento in Italia non aveva mai giustificato davvero l’investimento economico e la fiducia che la società aveva riposto su di lui ormai quasi 2 anni fa. Fattosi notare più per i chili di troppo che per le giocate in campo, Lobotka è apparso sempre ai margini del progetto tecnico dell’ex tecnico Gennaro Gattuso; un corpo estraneo alla rosa.

Con Spalletti, però, la musica è cambiata. E lo si era capito già ad inizio stagione, quando in un’intervista rilasciata al quotidiano ‘Sport Aktuality’ Lobotka aveva detto: “Il giocatore sente subito la fiducia dell’allenatore. Ho più spazio. Sto solo cercando di utilizzarlo al meglio. Da quando è iniziato il ritiro estivo ho notato che la comunicazione dell’allenatore era diversa rispetto al tecnico precedente. Semplicemente, si è improvvisamente interessato a me. Se Gennaro Gattuso fosse rimasto, avrei potuto perdere anche dieci chilogrammi e probabilmente non giocherei lo stesso. Fortunatamente per me è arrivato un nuovo allenatore e ha espresso interesse nei miei confronti, affinché io restassi”.

L’importanza di Spalletti

Il tecnico di Certaldo sta dimostrando di credere pienamente nelle potenzialità di Stanislav, come testimoniano anche le sue parole nella conferenza stampa pre-Lazio: “Elmas? Spero mi chiedete anche di Lobotka, non lo lasciate fuori”. L’evoluzione del centrocampista azzurro passa anche per dichiarazioni di questo tipo, che infondono motivazione nel giocatore e favoriscono la coesione del gruppo squadra. I risultati poi si vedono in campo, quando un giocatore si scrolla di dosso l’etichetta “esubero” ed è in grado di non far rimpiangere neanche il migliore degli Anguissa.

Ancora una volta Spalletti sta dimostrando di saper curare in maniera certosina ogni dettaglio del suo operato, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche sotto il profilo mentale e psicologico. È chiaro che le fortune del Napoli, dunque, siano condizionate anche e soprattutto da simbiosi come questa: l’intesa vincente tra Spalletti e Lobotka.

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