Spalletti: “Insigne e Fabian stanno benissimo. Maradona il più forte di sempre. Spartak? In Russia i club sono seri, poi ci sono loro”

L’allenatore del Napoli, Luciano Spalletti, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della delicata sfida di campionato contro la Lazio. Importanti i temi toccati dal tecnico, di seguito le dichiarazioni:

Assenze? Come hanno dimostrato le prime partite, con le assenze a metà campo, siamo riusciti a fare comunque ciò che volevamo. Certo è che dando risposte in queste situazioni riusciremo a capire anche dove vogliamo andare, ma va detto che noi non abbiamo nulla da dimostrare. Abbiamo un metodo di lavoro e si va su quel metodo di lavoro, ci dobbiamo mettere sempre qualcosa in più. Sono i livelli di come fai le cose che fanno la differenza. Dobbiamo evitare di farci coinvolgere da polemiche e da tutto quello che c’è intorno.

Se poi vai a giocare con lo Spartak, con quel clima sia di temperatura che dello stadio, e poi prendi una situazione negativa dopo 30 secondi, il primo che deve farsi un esame di coscienza sono io. Perché poi mi devo chiedere cosa sia arrivato ai singoli calciatori. A volte è più importante il silenzio che poi porta la risposta in campo, piuttosto che frasi fatte e poi problemi in partita.

IL RICORDO DI MARADONA

Maradona è sempre nei pensieri dei calciatori. Ci sono calciatori che vorrebbero emularlo e ripercorrere la sua grandezza, poi le canzoni. Mi è capitato ad inizio ritiro, abbiamo fatto una cena tutti insieme e sono venute fuori delle canzoni su di lui. Ne ho parlato anche recentemente su un libro, non importa sapere se è stato un buon o cattivo esempio o se è stato il più forte della storia del calcio, ciò che davvero importa è il vuoto che ha lasciato la sua perdita. È stato uno smarrimento totale che non si era mai visto nella storia del calcio.

Probabilmente, quando si parla di storia del calcio, parlare di Maradona è riduttivo: è stato davvero il più forte di tutti, una volta ci ho giocato contro e capimmo subito com’era. Forse per capire la grandezza della sua anima non va visto quando giocava a calcio, ma quando cantava. La sua grandezza è stato far sentire e ingrandire anche chi gli era vicino, mischiandosi tra la gente.

L’IMPORTANZA DELLA GARA CON LA LAZIO

Il peso della partita con la Lazio dopo due sconfitte? Assume un peso diverso perché veniamo da 2-3 risultati che non sono stati quelli che avremmo voluto e perché davanti abbiamo una squadra del nostro livello. Fa parte di quelle 7 proprietà del condominio anche la Lazio, servirà una continua evoluzione, di dove vogliamo portare il nostro calcio e lavorare seriamente ogni giorno senza lasciarsi ribaltare da un risultato. Dentro ogni partita poi ci sono gli episodi che cambiamo bruscamente l’andamento delle cose, purtroppo è così anche se hai perso non significa che il lavoro è stato sbagliato.

Luciano Spalletti conferenza stampa Napoli Lazio
Luciano Spalletti conferenza stampa Napoli-Lazio

IL TWEET DELLO SPARTAK MOSCA

Il tweet dello Spartak? Per la stretta di mano… vedo questa premura nel farmi cambiare, ma io non ci penso. Pure mia mamma di 90 anni mi dice sempre “Nini, non cambiare”. In Russia ci sono stato per tanti anni. Ci sono persone serie e società serie, poi c’è lo Spartak che decide quello che può fare e non…

Per quanto mi riguarda posso dire che le offese si fanno di persona e non con i tweet. Se tu vuoi dire una cosa, la dici di persona in conferenza stampa o come me non dando una mano. A nessuno è però interessato vedere i calciatori dell’Inter che mi sono venuti tutti ad abbracciare, nonostante si diceva quello in termini di rapporti.

INSIGNE E FABIAN RUIZ

Insigne e Fabian Ruiz sono perfettamente in condizione e sono a disposizione per la partita contro la Lazio. Hanno fatto benissimo in allenamento e possono rientrare anche da titolari.

ATTEGGIAMENTO VISTO A MOSCA

Atteggiamento e scelte a Mosca? Bisogna capire a che punto, a cosa bisogna riferirsi. Forse potevo fare qualcosa durante la partita, ma per avere la risposta esatta non avrei dovuto prendere gol all’inizio della partita. Quel gol crea confusione sulle scelte, se prendi due gol all’inizio e non riesci a comandare la partita e ad avere impatto non puoi essere equilibrato nelle due fasi. Quella cosa andava sottolineata. Com’è andata? Mi rimane il dubbio, ma il risultato è questo e bisogna prendersi la responsabilità di aver preso il gol subito.

Non ho fatto benissimo il mio lavoro perché i primi minuti la squadra deve reggerli, e non l’abbiamo fatto. Siamo stati molli, abbiamo preso scelte sbagliate, ci siamo fatti prendere palla. Dovevamo andare più forte nei contrasti, come Zielinski a Milano, non era un contrasto facile. Un’aggressione con cui te la porto via. Bisogna abituarsi alle nuove strategie viste a Mosca? Saper fare cose differenti è una soluzione in più. Però bisogna stare attenti alla linea sottile tra dare nuove idee e creare confusione.

SU SARRI

Sarri è un avversario difficile. Qui lo hanno visto, come da altre parti, su come sia bravo ad organizzare la sua squadra: corta con ragnatele di passaggi, il recupero della palla in pochi secondi. Stanno anche bene, come hanno mostrato in Russia in settimana.

L’ASSENZA DI OSIMHEN

Cosa cambia senza Osimhen? È un calciatore un po’ unico, ha tutte le caratteristiche, è completo. Si può raffinare la tecnica, ma poi le altre caratteristiche le ha tutte. Mertens ad esempio non sbaglia una scelta, ma non ha uno strappo di 70 metri o di testa è diverso, però se gli capita una palla a limite dell’area la mette dove vuole. Lo stesso Petagna ha caratteristiche diverse, siamo ben assortiti davanti. Per ora si lavora con il nostro percorso.

SU DEMME ED ELMAS

Demme sta bene, paga un po’ i giorni a casa, ma è un grande giocatore e conosce bene il centrocampo e le modalità per fare bene. Non penso da titolare, ma sarà del match.

Elmas? Spero mi chiedete anche di Lobotka, non lo lasciate fuori! Elmas è bravo anche come persona, sempre sorridente. Talvolta l’ho lasciato fuori ma lui ha sempre la stessa faccia, non ti saluta neanche un po’ peggio! Secondo me è un trequartista, uno da linee interne. Poi siccome ha disponibilità e continuità di corsa puoi metterlo come vuoi. Se vuoi agevolarlo deve essere tenuto dentro il campo, sia da centrocampista che da trequartista che da sottopunta. È fondamentale però la persona che è.

COSA C’È DA MIGLIORARE

Solidità difensiva? Anche questo fa parte di quelle qualità che bisogna migliorare, a quei livelli di cui parlavo prima. Quando si analizzano le partite il discorso diventa completo. Si analizza difesa, linea, pressione, come guadagnare campo e mangiare campo, come fare squadra corta. Quella è la cosa fondamentale: non lasciare spazio tra i reparti. La prima caratteristica è di avere la linea corta.

Napoli camaleontico? Ritengo un vantaggio cambiare modulo nel corso della partita. Le distanze da coprire non sono moltissime, bisogna lavorare ancora meglio ma ritengo che farlo bene sia decisamente un vantaggio.

Gol degli attaccanti sulla trequarti? In generale qualche gol l’abbiamo fatto, ma i trequartisti devono migliorare su quel profilo. Si deve migliorare l’attacco allo spazio e migliorare, dobbiamo fare molto di più.

Alzare un terzino e passare al 3-4-2-1? Si può fare… ma se lei ci dà il suo assenso noi ci sentiamo anche più forti (ride, ndr).

SU MERTENS

Punire Sarri con Mertens prima punta? Non ha tanti problemi nella confidenza con la porta, è uno di quelli che sa fare il ruolo del 4-2-3-0, cioè l’attaccante che c’è o non c’è, che vedi e poi non lo trovi, funziona così. Altri hanno caratteristiche che tocchi, ti danno riferimento. Mi sono divertito a sentire il parere su Messi, Ronaldo o Ibrahimovic, giocatori con fisicità e caratteristiche diverse. Se chiedi ai difensori tutti ti dicono che preferiscono marcare quello più grosso, perché è quello più visibile, che poi magari ti fa gol lo stesso. Un po’ tutti preferiscono evitare di marcare il giocatore piccolino e sgusciante”.

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