Cosa è la “garra”? Chiedetelo a Walter Mazzarri!

Walter Mazzarri ha forse rappresentato nell’epoca De Laurentiis il vero punto di svolta del progetto Napoli. Dal suo arrivo gli azzurri hanno incominciato a lottare per l’alta classifica e mettere le basi per rendere il club competitivo per gli obiettivi più importanti.

Arrivato a Napoli dopo l’esonero di Roberto Donadoni, Mazzarri ha collezionato all’ombra del Vesuvio 89 vittorie, 49 pareggi e 44 sconfitte in 182 gare dal 9 ottobre 2009 fino al 13 maggio del 2013 con una media punti di 1.73.

Sono diverse le gare che sono rimaste nel cuore di tutti i tifosi azzurri. Le prime notti di Champions, il pareggio all’ultimo respiro contro il Milan, per non parlare dell’ 1-0 contro il Lecce all’ultimo secondo o della vittoria in Coppa Italia. Tre partite però resteranno indimenticabili, e sono incastonate per sempre nella memoria di tutti. Juve-Napoli 2-3 con gli azzurri che tornarono a vincere a Torino dopo 25 anni. Napoli-Lazio 4-3, nella lotta Scudetto contro il Milan e Napoli-Chelsea 3-1, la più bella delle notti europee.

Volendolo descrivere in una parola potremmo utilizzare il termine “Garra” – che significa artiglio – nella sua accezione figurativa convoglia i significati di: convinzione, attrazione e persuasione. Tutti requisiti che non si acquistano sul mercato, che fanno parte, oppure no, del dna di un allenatore.

Mazzarri riuscì a trasmettere al suo Napoli la voglia di non arrendersi mai. Fin dal suo esordio contro il Bologna, un tratto distintivo della sue esperienza napoletana è stato quello delle rimonte. Il suo era un gruppo capare di non fermarsi mai, neanche al 90′. Un allenatore pronto a buttarsi nel fuoco per per i suoi calciatori.

Per mezzi tecnici e investimenti da parte del club, quello di Mazzarri non era un Napoli costruito per il vertice del campionato. Tramite il lavoro però, quella squadra si ritrovò non solo a conquistare ben due qualificazioni alla Champions League ma anche a lottare per lo Scudetto contro un Milan che in quel momento storico sembrava una squadra di un altro pianeta.

Walter Mazzarri, in proporzione al valore della rosa e al monte ingaggi dell’epoca, fece un vero e proprio miracolo sportivo, regalando un’anima indelebile a quel gruppo di calciatori. Tra partite epiche e rimonte all’ultimo battito. La domanda è ormai chiara: vi piacerebbe un ritorno di Walter Mazzarri a Napoli?

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