Flachi si espone: “Tra Vlahovic ed Osimhen scelgo sempre il primo. Prandelli ha restituito certezze alla Fiorentina”

Problemi in fase realizzativa per il Napoli? È una squadra che, oltre all’alternativa palla a terra, cerca sempre la punta centrale – queste le parole di Francesco Flachi, ex calciatore, fra le tante, di Fiorentina, Empoli e Sampdoria, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione condotta da Luca Cerchione e Raffaella Iuliano in onda dal lunedì al venerdì dalle 12:00 alle 13:00 su Radio 1 Station. Ci sono degli evidenti problemi in avanti, ultimamente, dettati anche dalle tante assenze. Rino Gattuso è in difficoltà nell’ultimo periodo.

Non riesce a far entrare nella testa dei suoi la costruzione della manovra dal basso. A volte bisogna essere meno belli ma più cinici. Meglio buttare via la palla che rischiare di perderla. Per uscire palla al piede ci vuole personalità, e nonostante i calciatori azzurri siano tutti molto forti, sono carenti da questo punto di vista. Delle volte il Napoli si perde in un bicchier d’acqua da solo, come contro l’Udinese. Credo che i ragazzi siano troppo convinti della loro bravura. Anche se la squadra ha della qualità immensa in avanti, secondo me può fare molto meglio di quanto stia facendo. Mi sembra che vogliano tutti bene a Gattuso, il quale ha il merito di aver ricompattato bene lo spogliatoio quando è arrivato.

Dries Mertens mi assomiglia? No, magari, preferirei essere io Mertens! È un grande calciatore, titolare inamovibile nel Belgio che, secondo me, è la migliore nazionale al mondo, in questo momento. Il calcio di oggi è molto più difficile, rispetto a quando giocavo io. Sono paragoni che non vanno mai fatti. Mertens è un grande giocatore, riesce a ricoprire ogni ruolo in fase offensiva. L’unica cosa che abbiamo in comune è la statura!

La Fiorentina ha fatto molta fatica, fortunatamente Prandelli è stato bravo a dare responsabilità ai calciatori a cui ha scelto di affidarsi. Ha dato identità ad una squadra che pian piano si sta riprendendo. Da Callejon, autore di un assist domenica, a Kouamè, senza dimenticare Castrovilli. Tanti piccoli segnali positivi. Cesare ha dato sicurezza ai giocatori ed ora stanno rendendo per quanto valgono. La Fiorentina dovrebbe fare un filotto di vittorie per darsi un po’ di autostima. Il giocatore più forte è Ribery, il quale detta ancora i tempi di gioco di tutta la squadra, nonostante abbia 36 anni. Vederlo giocare è uno spettacolo per gli occhi. Vlahovic sta facendo molto bene, anche se è ancora acerbo. Sta iniziando a capire come deve giocare, è meno egoista e sta giocando per la squadra, segnando molto, anche grazie a qualche rigore, che non vanno mai sminuiti in quanto, se realizzati, portano punti.

Osimhen o Vlahovic? Io mi tengo Vlahovic tutta la vita. Osimhen è bravo, si è inserito bene in un campionato molto difficile come il nostro. Quando rientrerà, potremo giudicarlo meglio. Dove può arrivare il Napoli? Non lo so, a me piace molto e dico che poteva essere al posto del Milan, quest’anno. Ma sono sicuro che alla fine arriverà lì per dare fastidio alle prime della classe”.

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