Idris: “Serve la volontà politica per fermare il razzismo! Koulibaly ha fatto una cavolata, ma solo perché è un campione”

In esclusiva ai microfoni di SpazioNapoli è intervenuto Edrissa Sanneh, meglio noto come Idris. Il giornalista filojuventino ha affrontato un tema a lui molto a cuore, ovvero quello del razzismo, che ha colpito Koulibaly cinque giorni fa a San Siro nel match tra Inter e Napoli.

Le sue parole:

“Ho sempre sostenuto che ci vuole la volontà politica per fermare definitivamente questi cori beceri razzisti, negli stadi ed altrove. C’è bisogno di leggi più severe, che al momento non lo sono abbastanza. Oggi abbiamo un Ministro dell’Interno che è un tifoso sfegatato e speriamo che sia un bene. È un conoscitore di calcio, tifoso del Milan, l’auspicio è che quindi provvederà a fare delle leggi veramente ad hoc, severe al punto che quando si verificano episodi simili vengono presi dei provvedimenti accurati, con pene applicate sul serio”.

“Quando parlo di cori razzisti mi riferisco a tutti, non solo contro i neri, anche per le discriminazioni territoriali. Purtroppo esistono dappertutto, in tutti gli stadi. Poi non si rendono conto che anche nella loro squadra hanno degli stranieri. Appena sono forti e cambiano gli equilibri vengono tartassati. Ma in molti hanno un carattere così forte che più gli si va contro e più sono determinati a farti ingoiare la loro razza. Detto questo, conto molto sulle pene severe, il destino è nelle mani di Salvini”.

“Poi voglio fare un appunto: ma perché morire per andare allo stadio, per divertirsi? Ho visto delle armi contundenti, sembra che vadano a fare una guerra. Ma non esiste. In Inghilterra sono stati fermati con delle leggi severe, solo la politica può arginare queste cose”.

“Koulibaly è un bravissimo ragazzo, a modo. Non perché sia senegalese, ma perché è davvero una persona perbene. L’applauso lì è stata una conseguenza, essere fischiato dall’inizio alla fine non è tanto simpatico. Nonostante ciò ha disputato come al solito una grandissima partita, l’unico suo errore è stata la gestione psicologica, perché ha fatto una cavolata, essendo un giocatore di quel livello. L’importante è non farsi sopraffare da questi episodi, dato che è forte e può rovinare una prestazione in una frazione di secondo. Questo lo dico al di là dei cori. Nonostante tutto ha dimostrato fino all’80’ di essere un campione”.  

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