Zapata: “Eterno affetto per la maglia e la città di Napoli, è una fortuna vivere lì. Vi svelo chi toglierei a questa squadra”

Duvan Zapata, ex centravanti del Napoli e attuale attaccante dell’Atalanta che lunedì affronterà proprio gli azzurri, ha rilasciato una lunga intervista alla redazione del Corriere dello Sport. Ecco quanto da noi evidenziato riguardo il suo passato all’ombra del Vesuvio e il prossimo match di Bergamo:

Dal 2013 al 2015 ha vissuto 2 stagioni in maglia azzurra. Si emozionerà lunedì?

“Ormai non più. Mi è già capitato di affrontarlo con l’ Udinese e la Samp, ma il Napoli rimarrà sempre una squadra importante per me, quella che mi ha dato la possibilità di venire in Italia. Proverò un eterno affetto per quella maglia e per Napoli: lì è nato mio figlio e ho vissuto due anni bellissimi”.

Che cartolina si porta nel cuore della città?

“E’ un posto fantastico e la mia famiglia e io ci siamo innamorati. Per un sudamericano alla prima esperienza in Europa è una fortuna vivere a Napoli. La gente mi fermava per strada e mi chiedeva autografi, ma io c’ ero abituato dopo gli anni in Argentina. E’ stato tutto bellissimo”.

Da calciatore che bilancio fa di quelle due annate?

“Positivo perché sono cresciuto e ho imparato tante cose: venivo da un altro calcio e sono sbarcato subito in una squadra top. E’ vero, ho giocato poco, ma ho mostrato le mie qualità e le mie potenzialità”.

Se ripensa a quelle due stagioni ha dei rammarichi o pensa che qualcosa sarebbe potuta andare diversamente?

Mi sarebbe piaciuto essere più protagonista, ma mi aspettavo che non avrei potuto giocare molto perché ero alla prima esperienza in Italia e davanti a me c’ erano calciatori di un altro livello dai quali potevo imparare molto”.

Per esempio Higuain…

“Lui in allenamento è uno spettacolo perché non dà mai niente per scontato e quando è davanti alla porta vuole segnare sempre. Durante la settimana lavora come se fosse in partita e, se non riesce a metterla dentro anche in una semplice esercitazione, si arrabbia. E’ questo lo spirito che hanno i campioni”.

Com’ è stato il rapporto con Rafa Benitez?

“E’ un grande allenatore che mi ha dato la possibilità di giocare in Serie A. Grazie a lui ho imparato tanto e ho sviluppato le mie qualità”.

Con Sarri ha lavorato poco.

“Quando è arrivato al Napoli, nel 2015, me ne sono andato dopo soli nove giorni. Nel 2017 invece sono rimasto due mesi per il ritiro precampionato prima di trasferirmi alla Sampdoria”.

Nell’ estate 2017 era reduce da 18 reti in 2 stagioni con l’ Udinese. Si aspettava un po’ più di considerazione in quel momento?

“Avevo fatto vedere che in un campionato difficile come la Serie A potevo far emergere le mie qualità, ma quando sono tornato al Napoli non hanno dato il giusto valore al rendimento che avevo avuto. Purtroppo in attacco c’ erano Mertens, Pavoletti e Milik e lo spazio per me era zero”.

Adesso sulla panchina azzurra siede Ancelotti.

“Il suo arrivo ha ulteriormente alzato il livello di una squadra che ha una base di calciatori davvero forte. Ci aspetta una partita difficile, ma ce la possiamo fare perché abbiamo il vantaggio di giocare davanti ai nostri tifosi. Puntiamo a ottenere un buon risultato”.

Chi vincerà?

“Bella domanda… L’ atmosfera sarà molto calda e mi aspetto un match intenso nel quale chi starà meglio si prenderà i tre punti. Non credo né che il risultato sia scontato per loro né che per noi sarà più facile perché il Napoli sarà stanco avendo giocato in Champions: gli anni passati andavano sempre in campo gli stessi, mentre ora Ancelotti ruota gli uomini per avere tutti freschi e puntare a vincere il campionato e la Champions”.

Portar via lo scudetto alla Juventus però sarà complicato.

“”E’ ancora più forte dell’ anno scorso, ma non è imbattibile. Il problema del Napoli è che, per far meglio rispetto al passato, può solo vincere il campionato”.

Chi toglierebbe ad Ancelotti?

“Il Napoli ha tutti giocatori forti e, per essere un po’ più tranquillo, ne dovrei indicare cinque o sei (ride, ndr), iniziando da Koulibaly, un difensore che devi superare tre volte prima di averlo saltato davvero!”.

Da avversario ha affrontato il Napoli in cinque occasioni e non ha mai segnato. E’ arrivato il momento giusto?

“Nel calcio c’ è sempre la prima volta. Speriamo…”.

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