Ventura esce allo scoperto: “Basta menzogne, ecco perché ho lasciato il Chievo”

Avrebbe dovuto affrontare il Napoli alla ripresa dopo la sosta per le nazionali. Gian Piero Ventura, però, non sarà presente sulla panchina del Chievo al San Paolo. Ha deciso di rescindere il contratto con i clivensi, dopo un solo pareggio e ben tre sconfitte in quattro gare, scatenando tante reazioni negative.

Su tutte c’è stata quella del capitano Pellissier, che non le ha mandate a dire all’ex CT della nazionale italiana. Ma Ventura non resta a guardare ed ecco la sua risposta riportata dall’ANSA:

Stavolta non tollero menzogne, mi sono dimesso dal Chievo non per i risultati (sarei andato via anche in caso di vittoria col Bologna) ma perché io e la società volevamo raggiungere la salvezza attraverso due strade diverse. E ho rinunciato a due anni di contratto senza chiedere né pretendere alcunché.

Sono arrivato al Chievo perché il presidente Campedelli è un amico e perché il momento di difficoltà della squadra coincideva con la mia grande voglia di riprendere ad allenare. Ho poi deciso di interrompere il rapporto, non per i risultati, ma quando ho avuto la certezza che, benché volessimo raggiungere lo stesso obiettivo, cioè la salvezza, io e la società volevamo perseguirla attraverso strade diverse. A quel punto, né io potevo pretendere che loro sposassero le mie idee, né loro potevano pensare che io condividessi il loro percorso. Ho rinunciato a due anni di contratto consensualmente“.
   

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