Che CAOS in Curva Sud, la Juve teme lo scontro: “Devono ammazzarci per non farci entrare allo stadio!” – indaga anche la DIGOS!

Sale la tensione tra le fila dei supporter della Juventus. Ne parlano i colleghi del Corriere della Sera nell’edizione online del noto giornale.

L’ultimo gesto di sfida risalirebbe a giovedì scorso: gli esponenti del gruppo ‘True Boys’, che stanno tentando di inserirsi nel primo anello della Curva Sud, hanno invitato i rivali di ‘Tradizione’, lo zoccolo duro del tifo juventino, ad un chiarimento all’hotel Nh, alle Porte Palatine. I Tradizione , capeggiati da Umberto Toia, sono arrivati. I True Boys invece no. Un’assenza interpretata come l’ultima beffa dai rivali, che ora vorrebbero vietare l’accesso in curva dei nuovi ultrà. Ma il gruppo emergente, composto da napoletani emigrati a Stoccarda, replica: “Non ci fermeremo davanti alle minacce, devono ammazzarci per non farci entrare allo stadio”. La situazione, insomma, è calda e intanto la Digos indaga sul caso. 

La Juve stessa teme per scontri nella prossima partita in cui la Curva Sud tornerà ad ospitare gente sui suoi spalti. Qui, di seguito, quanto si legge su Corriere.it: “[…]All’interno della stessa società bianconera si percepisce il timore che possano verificarsi scontri alla prossima partita. La storia dei True Boys agli inquirenti pare un po’ strana. L’anno scorso hanno occupato il secondo anello della curva, con i Drughi. Senza mai dare problemi. Quando la bufera giudiziaria di «Alto Piemonte», che verteva sul bagarinaggio gestito dalla ‘ndrangheta, è finita — e la Juve ha deciso di far pagare a tutti ogni singolo biglietto — in curva si sono verificati mutamenti notevoli.

I Gobbi, creazione delle cosche per spartirsi le creste dei biglietti, sono morti. E sembrava tornata la pace. Poi, nelle ultime settimane, hanno alzato la voce i True Boys. Dal secondo anello sono scesi al primo, a fianco dei Tradizione. I primi dissidi con Toia, leader che anni fa venne aggredito per la sua ritrosia a destinare i soldi ai Crea, nota famiglia della ‘ndrangheta, sono iniziati presto. Con i famosi cori contro i napoletani, che i True boys si sono rifiutati di cantare. Per «chiarire la questione», i True Boys hanno dato appuntamento a Toia e ai suoi uomini. Ma non si sono presentati. L’ultimo affronto che avrebbe fatto decidere al leader di Tradizione la loro «eliminazione» dalla curva. Ma perché i True Boys, inferiori numericamente, decidono di affrontare un personaggio come Toia? L’unico movente è davvero la volontà di non cantare cori razzisti? Domande che gli inquirenti si pongono. Non è passato inosservato, inoltre, un riferimento velato che un rappresentante dei True Boys ha fatto su Facebook, riguardo allo storico leader dei Drughi, Gerardo Mocciola. Colpito da sorveglianza speciale, escluso dalle indagini di «Alto Piemonte», Dino non è stato nominato, ma elogiato. Perché? E infine, ci sono interessi economici dietro alla nuova guerra degli ultrà? Non ci sono risposte, per ora. Ma il prossimo match è da bollino rosso”.

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