San Paolo, scontro totale tra ADL e il Comune: le cifre e i retroscena di una frattura insanabile

Nuovi dettagli emergono dalle colonne dell’edizione napoletana di Repubblica, sulla querelle San Paolo, ormai pomo della discordia tra il Comune ed il Calcio Napoli. 

Prima della sfuriata di De Laurentiis sullo stato dei lavori al San Paolo, vi era stato un vertice all’Hotel Vesuvio, ai primi di agosto. Un incontro in cui il presidente del Napoli ha perso le staffe, prendendosela con un dirigente di Palazzo San Giacomo. Anzi, addirittura la responsabile degli impianti sportivi, Gerarda Vaccaro, avrebbe ricevuto, il giorno dopo, un mazzo di fiori da De Laurentiis, che voleva scusarsi. Omaggio rispedito al mittente.

L’ultima goccia, quella che ha fatto traboccare e rompere il vaso, sarebbe caduta sugli spazi pubblicitari. Repubblica qui svela le cifre economiche dello scontro, per il rinnovo di una convenzione che manca da tre anni. De Laurentiis, è noto, rivendica una serie di investimenti mai rimborsatigli dal Comune per lo stadio. Al patron, si legge, spettano 2.4 milioni. Intanto avrebbe dovuto firmare una convenzione che manca dal 2015. Prevede un aumento del 20% del fitto rispetto ai dieci anni precedenti: da 651.000 euro si passerebbe a 782.000 l’anno. In più con le spese della metro di notte a carico del Napoli. Poi la pubblicità: il Comune vende gli spazi pubblicitari ad un minimo al mese, il patron del Napoli vorrebbe pagare invece a giorni.

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