De Laurentiis: “Per Darmian sono io che chiedo cinque anni di contratto, Malcuit ci piace. Non so di Laxalt, Rodrigo intriga. Kean è falso!”

Consueto appuntamento col “Vero o Falso” di Aurelio De Laurentiis in diretta su Radio Kiss Kiss Napoli, emittente ufficiale del club azzurro.

Queste le parole del patron, evidenziate dalla nostra redazione: “Darmian? Potrebbe essere vero o falso, non è lui che chiede cinque anni di contratto, ma sono io che lo faccio. Malcuit? Vero, è un profilo interessante che seguiamo da tempo ed è inserito nei famosi sei. Nei sei c’è sempre una elencazione che ha un valore nominale, finché non cominci a studiarti la storia del giocatore, quella degli ultimi ventiquattro mesi, la famiglia, la possibilità di inserirsi in un contesto napoletano, e di gioco del nostro allenatore. Non è una cosa da fare come se si fosse in fiera. Sono sei, perché ci possono essere profili interessantissimi che hanno giocato in contesti importanti ma che non si sposano a quelli che sono i risultati attesi. Perché uno non si ambienta, o perché c’è una situazione familiare particolare, i problemi sono complessi. 

Mario Fernandes? I venticinque milioni non sarebbero un problema, bisogna capire cosa uno offre e cosa uno chiede. Non so di questa trattativa. Kean? Falso, non mi ha mai chiamato Raiola. Rodrigo? Vero, mi intriga. Laxalt? Io non ne ho parlato, ma è falso da parte mia, ma potrebbe essere vero da parte di Giuntoli. Lui è un buon-medio giocatore, Preziosi però ha una bottega cara in uscita, e parsimoniosa in entrata. Con lui è sempre molto complicato, lui è un grande esperto di calcio e di mercato, non avendo il fatturato per portare i conti in equilibrio, è costretto a comprare a poco e vendere a tanto. Luperto all’Empoli? Vero, ma il patron dell’Empoli non si è comportato molto bene con me, non lo dirò ma i panni sporchi si lavano in casa. Non mi va di danneggiare nessuno, sono implicate altre persone. Lui è bravo a fare calcio, ma io non amo i furbi, ma quelli intelligenti. 

Ferrero mi ha chiamato per Chiriches? Falso, non mi ha telefonato. Me l’avrà chiesto, forse, in una parlata tra di noi. Spesso parliamo dell’andazzo della Lega, magari in uno dei nostri colloqui l’ha chiesto. A me Chiriches serve.

L’intervista a Telese? Bella e lui è stato bravo a non tagliare alcun passaggio. Mi secca molto che Antonio Giordano ed altri abbiano titolato in un modo facendomi passare per quello che ha detto certe cose. Ronaldo alla Juve è una intuizione di Agnelli, una operazione da FCA più che da Juve. I giornalisti la smettano di farci litigare, mi contrapporrò a quelli che non fanno i titoli. Abbandoniamo questa mentalità tutta italiana che ogni cosa si contesta. Chi lavora in maniera esemplare ha successo. Un giornalista che fa il suo lavoro in modo esemplare è un successo. Uno che spara titoli che non rivelano la verità dell’articolo non è un grande giornalista, non è una minaccia la mia, si dovrebbe tornare a scuola per cercare di cambiare.

Film sulla vita di Marchionne? Ma chi non penserebbe ad un film su di lui, per dieci anni ho frequentato Monicelli, diceva sempre che l’uomo è uomo. Marchionne poteva benissimo essere collocabile nel Rinascimento, con Leonardo da Vinci avrebbero fatto un binomio eccezionale. Vero che ho usato qualche falso per nascondere qualcosa… (ride, n.d.r)”.

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