Napoli, ricorda di osare sempre!

“Memento audere semper”: ricorda di osare sempre! Avrebbe dovuto capirlo Sarri che, il momento che stava cavalcando il Napoli, era quello più propizio per osare, per andare oltre le classiche alternative, per cercare di ottenere qualcosa in più rispetto a quanto di straordinario stesse già facendo la squadra. È in partite come quella con l’Inter, in cui macini bel gioco ma incontri una avversario ben messo in campo, organizzato in difesa che ti chiude gli spazi ma soprattutto le idee, a dover osare. Osare in questo caso significa inserire Milik insieme a Mertens in attacco, osare significa non effettuare la solita sostituzione Hamsik- Zielinski, ma lasciare lo slovacco in campo schierandolo in una posizione più avanzata in modo tale da effettuare una sostituzione diversa per quella zona di campo, dando la possibilità ad uno tra Rog o Diawara di entrare e rendersi utili alla causa, finalmente.

La paura ha avuto la meglio

Così non è stato, perché la paura ha avuto la meglio. La paura di abbandonare le scelte fatte fino ad ora, la paura di affidarsi all’istinto e tentare il tutto per tutto per portare a casa un risultato diverso da quello ottenuto a Milano, che nonostante sia un buon punto, ha però compromesso ancor di più la corsa verso lo scudetto sempre che gli azzurri credano ancora a questo sogno. Stando alle dichiarazioni dei protagonisti in campo, si cercherà di dare il massimo fino alla fine per realizzarlo, ma ad una prima analisi, non sembrerebbe.

Scarsa determinazione

A ben vedere, infatti, dal match di San Siro oltre alla paura di osare è emersa anche una scarsa determinazione, un elemento fondamentale arrivati a questo punto e forse quell’elemento che non era mai mancato nelle partite precedenti. Non che si voglia pensare che quel fatidico gol di Dybala, allo scadere dei minuti di recupero contro la Lazio, abbia influito in maniera così evidente. Ma probabilmente l’ambiente inizia a capire che contro questa Juve, anche dare il 101% alla lunga non servirà. Perché i bianconeri si mescolano insieme alla forza, alla determinazione, l’abitudine a vincere anche soffrendo; caratteristiche che il Napoli ancora non riesce ad avere.

Basti solo pensare che i partenopei hanno rinunciato alla corsa in Europa League per concentrarsi solo sul campionato.Visti i risultati attuali quanto è stata giusta questa scelta?  Non era meglio osare anche in quella competizione?

Domande da porsi e sulle quali meditare in futuro per riuscire a diventare grandi, se veramente lo si vuole!

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