Verdi o Deulofeu, chi fa al caso del Napoli? Alla scoperta di pregi e difetti dei due obiettivi azzurri

La prima positiva parte di stagione del Napoli ha camuffato forse un difetto strutturale della rosa di mister Sarri, la mancanza di un sostituto all’altezza di Insigne e Callejon. Con l’apertura della sessione invernale di mercato, la dirigenza azzurra si è messa al lavoro per riempire la casella sull’esterno offensivo. Come noto, l’obiettivo numero uno è Simone Verdi del Bologna, che darà la sua risposta al club partenopeo ad inizio della prossima settimana; in caso di complicazioni la società si è cautelata bloccando già Gerard Deulofeu del Barcellona. Stiamo parlando di due giocatori che fanno della qualità la loro arma principale, eppure una domanda attanaglia tifosi e addetti ai lavori nelle ultime ore: chi dei due può integrarsi meglio e più rapidamente nei complicati meccanismi di Maurizio Sarri?

PREGI E DIFETTI

Verdi, destro o sinistro non fa differenza

L’esterno del Bologna, classe ’92, fa della tecnica la sua arma principale, esempio lampante la sua capacità di calciare allo stesso modo con entrambi i piedi. Questa qualità lo rende pericoloso e letale sui calci piazzati, sia nel rifinire che nel finalizzare, e gli permette di giocare indifferentemente su entrambe le fasce offensive. L’ex Eibar è anche dotato di una certa prestanza fisica, inoltre conosce a memoria il calcio italiano, il che gli faciliterebbe l’adattamento agli schemi di Sarri. Al Napoli sarebbe la sua prima vera esperienza in una big, una sorta di prova del nove per il ragazzo, dopo il processo di maturazione in Emilia.

Deulofeu, la freccia sulla fascia

Lo spagnolo, più giovane di due anni rispetto all’italiano, punta tutto sulla rapidità e la velocità, con le quali è in grado di spaccare le difese. Il nativo di Riudanares ha quindi bisogno di essere sempre al top della condizione fisica per incidere, facilitato in questo dal fisico brevilineo. La tecnica è buona, ma non eccelsa come quella dell’italiano, a differenza del quale è meno predisposto all’assist per il compagno; gradisce il fronte offensivo sinistro per potersi accentrare sul piede preferito, il destro. L’ex Everton non ha un’approfondita conoscenza della Serie A, avendola saggiata per soli sei mesi nel Milan di Montella, ma è dotato di esperienza internazionale (avendo giocato sia in Premier che in Liga). Infine la presenza di giocatori di personalità nel reparto offensivo azzurro come Insigne, Mertens e Callejon potrebbe complicare l’ambientamento dello spagnolo: in questi mesi al Barça, al fianco di mostri sacri come Messi e Suarez, Geri ha decisamente faticato a mettersi in mostra.

LA SCELTA DEL NAPOLI

Il ds Giuntoli quindi sembrerebbe orientato verso la scelta più funzionale e logica per le esigenze del Napoli e del suo allenatore: Simone Verdi. Ma, in caso di rifiuto del 9 rossoblu, definire lo spagnolo un ripiego risulterebbe decisamente riduttivo.

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