Incredibile San Paolo, l’Ass. Borriello rivela: “La copertura non può essere smontata, sostiene i sediolini. E sulle Universiadi…”

L’Assessore allo Sport del Comune di Napoli, Ciro Borriello, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli parlando anche di stadio e Universiadi. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli:

Gli impianti per le Universiadi? Abbiamo costituito un gruppo di tecnici che hanno collaborato con noi e hanno lavorato su dei progetti. Dopo ci saranno delle gare per capire quale progetto sarà avviato. La data per far partire i lavori è maggio 2018, se non dovessimo far partire i lavori per quella data, allora non riusciremo a rientrare nei tempi.

Napoli, ma io dico l’Italia intera, farebbe una pessima figura. Ma ad oggi sono fiducioso, siamo nei tempi. C’è da dire, infatti, che noi non dobbiamo costruire nuovi impianti, ma soltanto fare degli ammodernamenti e messe in sicurezza. L’unico impianto ex novo sarà una seconda piscina all’interno della struttura della Scandone.

Abbiamo chiesto di inserire lo stadio San Paolo nella “normativa Universiadi” per far partire i lavori il più presto possibile. Quali saranno? Intanto abbiamo fatto una nuova normativa per mettere in sicurezza le balaustre. Maxi schermi? Non sono previsti. Però abbiamo pensato di valorizzare le torri che sostengono la copertura e “brandizzarli”. Ovvero trovare sponsor che possano installare lì dei tabelloni, come si fa anche in altri stadi. Bagni? Spenderemo un milione e duecento mila euro per la messa in sicurezza e un altro milione per gli impianti. Sono lavori che stiamo facendo partire proprio in questi giorni. La pista di atletica non sarà eliminata.

Il Mario Argento? Ad ora sono arrivare proposte da imprenditori che però non hanno avuto continuità, mentre allo stadio Collana i lavori sono in corso. Addirittura si  fanno tre turni con il primo che parte alle sei del mattino. Stadio a Melito? Ho sentito il sindaco Sala a Milano che ha detto a Milan e Inter, che se non vogliono più San Siro, possono andare altrove. Se De Laurentiis vuole andare da un’altra parte lo può fare. È un imprenditore. Senza Napoli cosa ne faremmo? Resterà lo stadio della città e proveremo a valorizzarlo in altri modi.

Il terzo anello inagibile? Purtroppo non può né essere agibile e non potrà mai essere mai essere aperto, né tanto meno può essere smantellato perché è parte strutturale dell’impianto sostenendo lo stadio e i sediolini. È un colpo al cuore dirlo, soprattutto se pensate che nel 1990 è costato oltre 200 miliardi di lire. Se consideriamo i costi per uno stadio oggi, con gli stessi soldi avremmo potuto farne uno nuovo“.

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